Disservizi sanitari nelle aree interne: Madeo (CISL Sila Greca) rilancia l’allarme
Il sindacato torna a denunciare le gravi carenze presenti nelle comunità montane. Nonostante l’arrivo di un nuovo medico di base, in alcuni comuni restano forti criticità che penalizzano famiglie e anziani
 
 CORIGLIANO-ROSSANO – Appare ancora remota la risoluzione della vertenza sanitaria nell’area della Sila Greca. A dirlo è il segretario della CISL Sila Greca, Francesco Madeo, che torna a parlare dei problemi legati alla copertura del servizio offerto dal nuovo medico di base e denuncia la persistente insufficienza dei servizi sanitari nei comuni di Longobucco e Bocchigliero.
«Abbiamo accolto favorevolmente l’arrivo del nuovo medico – sottolinea Madeo – ma ci siamo già resi conto che, con i compiti e i carichi di lavoro assegnati, non è possibile garantire una copertura adeguata a tutta l’utenza. Il professionista deve seguire sia la comunità di Longobucco che quella di Bocchigliero, oltre a coprire il servizio di guardia medica. È evidente che non possono soddisfare tutte le giuste aspettative dei cittadini, in particolare delle famiglie e degli anziani».
Il segretario Cisl evidenzia come la carenza di personale medico rappresenti la radice di un problema ormai cronico per le aree interne calabresi, in cui la scarsità di servizi sanitari si intreccia ad una più ampia crisi sociale e demografica.
«Non possiamo accettare – aggiunge Madeo – che la mancanza di medici diventi una giustificazione alla rassegnazione. Le zone interne vivono già condizioni di grave disagio sociale e di ridotta vivibilità. È necessario aprire un confronto serio e costruttivo con l’Asp e con le istituzioni regionali per trovare soluzioni concrete e frenare questa situazione che riguarda tutti».
La Sila Greca e la Valle del Trionto restano così al centro di una vertenza che, da anni, mette in luce le difficoltà di garantire diritti essenziali ai cittadini dei piccoli comuni montani. La richiesta del sindacato è chiara: rafforzare i presidi sanitari di base, favorire l’invio di nuovi medici e costruire un piano di intervento che restituisca dignità e sicurezza sanitaria a territori troppo spesso dimenticati.
 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
 