La storia millenaria del Moscato di Saracena al Vinitaly di Sibari
Il famoso passito sarà protagonista sabato 19, alle ore 23.15, nell’ambito del panel "Metodi antichi, sapori eterni: il Moscato di Saracena"

SARACENA – «È motivo di orgoglio per tutta la nostra comunità, per i produttori in primis e per i territori del Pollino e della Sibaritide sapere che anche il nostro Moscato al Governo di Saracena, uno dei Marcatori Identitari Distintivi (MID) della Calabria Straordinaria, sarà co-protagonista da domani (venerdì 18) e fino a domenica 20 luglio dell’evento internazionale Vinitaly a Sybaris, dove contestualmente, si terrà la Commissione Politiche Agricole (CPA) della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome presieduta dal Ministro Francesco Lollobrigida grazie all’impegno dell’Assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, tra i promotori di questa pagina di nuova consapevolezza identitaria».
È quanto dichiara il Sindaco Renzo Russo informando che, in particolare il Moscato al Governo di Saracena sarà protagonista sabato 19, alle ore 23.15 nell’ambito del panel Metodi antichi, sapori eterni: il Moscato di Saracena, che sarà coordinato da Paolo Massobrio, giornalista e fondatore di Golosaria.
«Durante la tre giorni della kermesse dedicata al vino – dice il Primo Cittadino – i visitatori del Parco avranno la possibilità di degustare il nostro Moscato. Vedere il nostro prodotto identitario per eccellenza promosso in una vetrina così prestigiosa è per la comunità e per i produttori in primis uno stimolo a proseguire su una strada che abbiamo intrapreso da tempi non sospetti».
«La vinificazione del Passito di Saracena, tra i cento MID calabresi e Presidio Slow Food, è unica al mondo. Tant’è che dal 2012 questo metodo è riconosciuto bene culturale immateriale della Calabria grazie ad un’apposita legge regionale che – sottolinea ancora il Sindaco – ci auguriamo diventi anch’esso metodo per la tutela e la valorizzazione di tutti quei prodotti che rappresentano l’unicità della proposta enogastronomica e culturale della nostra regione».
Per beni culturali immateriali della Calabria, oltre a quelli indicati nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio si intendono anche i metodi di produzione artigianale ed enogastronomica, documentati attraverso fonti storiche accreditate o tramandati oralmente, dipendenti da unicità ed esclusività e che rischiano di andare definitivamente perduti. In questa ottica rientra la tecnica della bollitura che dà vita al prezioso nettare prodotto dalle cantine di Saracena.
Nella preparazione del Moscato, il mosto, ottenuto vinificando uve Malvasia e Guernaccia, viene concentrato per aumentarne il tenore zuccherino; aroma e gusto particolari provengono dall’uva Moscatello, raccolta e appassita settimane prima della vendemmia. Gli acini, selezionati manualmente uno per uno, vengono schiacciati e immersi nel mosto per una fermentazione lenta e delicata che dà origine a un vino rimasto intatto nei secoli. La bollitura, che sostituisce l’uso di anidride solforosa, rende il Moscato al Governo di Saracena l’unico vino dolce al mondo a conservarsi naturalmente come mille anni fa.