L'opposizione di Acquaformosa replica alle polemiche sull'installazione dell'antenna 5g
Ripercorrendo la vicenda, il gruppo precisa la propria posizione individuando nell'attuale amministrazione l'unica responsabile

ACQUAFORMOSA - Dopo le varie denunce relative all'inizio dei lavori per la installazione di una antenna 5G in località Badia, l’attuale amministrazione comunale, ha precisato che «in merito alla questione è importante e doveroso fornire alcuni chiarimenti nel rispetto della verità e dell'intera comunità di Acquaformosa». Nel frattempo, il Gruppo Consiliare di opposizione Uniti per Acquaformosa, il cui Capogruppo è Gennaro Capparelli, già Sindaco dal 2014 al giorno 9 giugno 2024, smentiva categoricamente di aver concesso qualsivoglia autorizzazione e/o concessione a qualsivoglia società o compagnia telefonica per quanto riguarda l’installazione di antenne di telefonia.
«L’ex Sindaco - si legge nella nota dell'opposizione - affermava che durante tutto il suo mandato sindacale, non era mai pervenuta nessuna SCIA relativa a lavori di installazione antenna e di aver sempre ribadito che una eventuale antenna sarebbe stata installata lontano dalle abitazioni e possibilmente su terreni e siti di proprietà comunale quali ex inceneritore e zona San Giovanni. L’ex primo cittadino precisava che, ad inizio 2024 aveva partecipato ad una video conferenza con esperti del settore per verificare la possibilità di realizzazione, nell’ambito dei finanziamenti PA Digitale, di una sola struttura comunale oppure di un sito comunale sul quale far installare i ripetitori di tutte le compagnie telefoniche interessate, limitando così al massimo sia l’impatto visivo – paesaggistico che per la salute».
«Con atto del 02/07/2025 - fanno sapere ancora - i consiglieri di opposizione invitavano il comune di Acquaformosa e l’ente Parco del Pollino ad intervenire, ciascuno per le proprie competenze, immediatamente e con un provvedimento di sospensione dei lavori, al fine di verificare prioritariamente la sussistenza di soluzioni alternative, poi il rispetto di tutta la normativa in materia; a tale richiesta non seguiva alcun riscontro in quanto, da come successivamente verificato, il titolo autorizzatorio per la realizzazione dell’impianto si era già perfezionato da tempo».
«Da un formale accesso agli atti del 04/07/2025 effettuato ai sensi dell’art. 43 D.Lgs. n. 267/00 - continuano - il Gruppo di Opposizione, verificava che, in realtà i maldestri tentativi di scaricare ogni colpa e responsabilità sulla precedente amministrazione a guida Gennaro Capparelli, erano del tutto infondate e destituite di ogni fondamento in quanto, dagli atti, emergeva che la Infrastrutture Wireless Italiane spa (INWIT spa) aveva inoltrato allo sportello SUAP del comune di Acquaformosa, in data 05/02/2025, una SCIA per la “Realizzazione di una infrastruttura per telecomunicazioni di proprietà Inwit S.p.a. a servizio di Vodafone Italia S.p.a.” in località Badia su terreno di proprietà privata. Basterebbe già solamente questo dato a conferma della totale falsità delle dichiarazioni contenute nel post pubblicato sulla pagina facebook “Comune di Acquaformosa – Bashkia e Firmozës” in data 03 luglio nella parte in cui si dichiara che “L'attuale amministrazione non ha avuto alcun ruolo nelle autorizzazioni concesse"».
«La “Autorizzazione Unica” per la realizzazione della infrastruttura di telefonia, dunque, veniva autocertificata ai sensi dell’art. 44 D.lgs 259/2003 con atto del 21/05/2025, per decorrenza dei termini di Legge: chi era sindaco quando è stata presentata la SCIA in data 05/02/2025? Chi era sindaco in data 21/05/2025 quando si è perfezionato il procedimento di autorizzazione alla installazione dell’antenna in Via Badia? Dopo la comunicazione di inizio lavori, c’è stata una “richiesta di sospensione temporanea dei lavori…” in cui il comune di Acquaformosa invitava la INWIT spa a sospendere temporaneamente i lavori al fine di consentire lo svolgimento di una pubblica assemblea per comunicare alla cittadinanza la prossima realizzazione della infrastruttura; la ditta, dopo circa 10 giorni, invitava il comune a ritirate immediatamente la richiesta perché assolutamente priva di qualsiasi fondamento giuridico e, di conseguenza, con atto del 24/06/2025 il comune trasmetteva alla ditta una nota da seguente oggetto “comunicazione di non opposizione alla realizzazione dei lavori relativi al sito di telecomunicazione”.
«Come Gruppo di Opposizione, con un post sulla propria pagina facebook Uniti per Acquaformosa, - ancora - si accusava, la sindaca e la sua maggioranza non solo di aver nascosto alla comunità ed al consiglio comunale l’esistenza della richiesta in questione. Nella seduta consiliare del 25 marzo 2025, infatti, la maggioranza ha sottoposto all’assise comunale l’approvazione di un proprio regolamento per la disciplina delle installazioni antenne nel proprio territorio e, pur essendo ben consapevole dell’esistenza della SCIA presentata da INWIT in data 05/02/2025, non ne ha fatto alcuna menzione nel corso di tutto il consiglio: in ordine al punto in esame la minoranza si è astenuta al momento del voto in quanto il regolamento non era in linea con le direttive di cui alla Legge Regione Calabria n. 44/2023; anche in questa sede, l’ex primo cittadino dichiarava di aver partecipato inizio 2024 ad una video conferenza per verificare la possibilità di realizzazione di una sola struttura comunale o comunque di un sito comunale sul quale far installare i ripetitori di tutte le compagnie telefoniche interessate».
«Insieme ad un comitato spontaneo di cittadini contrari alla realizzazione della infrastruttura in quel determinato sito, zona Badia, perché troppo vicino alle abitazioni, a soli 10 metri dal serbatoio idrico comunale, il gruppo Uniti per Acquaformosa, in data 11 luglio, organizzava una pubblica assemblea nei locali della biblioteca parrocchiale per ragionare sulle date dei singoli atti e denunciare il comportamento inerme ed inadeguato della Sindaca e della sua maggioranza. Nel corso dell’assemblea si decideva di procedere con la raccolta firme contro l’antenna in zona Badia e veniva costituito un comitato operativo che dovrà verificare nelle prossime ore le possibilità di ricorso e l’eventuale conferimento di incarico legale per impugnare gli atti dinanzi al TAR di Catanzaro».
«L’ex sindaco Gennaro Capparelli, ingiustamente accusato nel post pubblicato sulla pagina del comune di Acquaformosa di essere responsabile dell’autorizzazione concessa alla INWIT, nell’evidenziare che un rappresentante delle istituzioni non può dichiarare pubblicamente circostanze non rispondenti al vero e smentite dagli stessi atti in possesso della PA, dichiarava che avrebbe informato S.E. il Prefetto di Cosenza».