Persi i fondi per i centri estivi, Le Lampare incalzano il sindaco Minò e l'assessore Crescente
Monta la polemica a Cariati dopo che il comune «ha scelto di presentare domanda sulla piattaforma ministeriale» per accede ai fondi stanziati dal Governo

CARIATI – Il Comune ha generato polemiche dopo la scelta di non presentare domanda sulla piattaforma ministeriale entro il termine del 19 maggio, rinunciando così ai fondi stanziati dal Governo per i centri estivi. Una decisione che, secondo quanto denunciato dal Gruppo consiliare de Le Lampare, «ha privato la comunità di un'importante occasione per garantire attività educative, sociali e inclusive per famiglie e adolescenti, senza alcun costo per il Comune».
Negli anni passati, si sottolinea nella nota come «le associazioni locali e la Chiesa cattolica hanno assicurato esperienze significative ai ragazzi», ma l'assenza di partecipazione ai fondi ministeriali quest'anno rappresenta una battuta d'arresto. Il Dipartimento per le Politiche per la Famiglia finanzia annualmente queste attività, riconoscendole come «una importante opportunità di crescita e di rafforzamento delle politiche educative, sociali e inclusive rivolte a famiglie e adolescenti».
La nota stampa de Le Lampare evidenzia come «entro il 19 maggio, ogni comune d'Italia poteva fare domanda sulla piattaforma ministeriale con un semplice click», ma Cariati ha deciso di non procedere, nonostante «nel bilancio di previsione siano state previste le somme di entrata e uscita di questo finanziamento». Questa viene definita come un'«ennesima opportunità persa, facendo gravare sui cittadini il mancato servizio». Viene ribadito che il Comune, partecipando, «non avrebbe messo di tasca propria un euro», ma la mancata domanda per «questo vitale finanziamento» ha portato alla perdita di un'opportunità.
La situazione è stata descritta con amarezza, affermando che «in un paese senza soldi, questi fondi erano veramente utili, ma Cariati non è un paese per giovani», e lamentando che «non si è prodotta una politica seria su questo capitolo». Particolare preoccupazione viene espressa per l'area sociale del Comune, definendola «solo una fonte da prosciugare».
La questione solleva interrogativi sulla responsabilità del Sindaco e dell'assessore competente Crescente, con la domanda: «perché non hanno fatto nulla? Perché questa scellerata scelta?». Viene inoltre sottolineata la «presenza nell'area sociale molto pervasiva, quasi ingombrante», e il fatto che il settore sociale a Cariati sia «il dipartimento con più fondi in assoluto, dove si toccano problemi e disagi». Questo scenario desta allarme, soprattutto se «la gestione politica è questa».
La chiusura della nota stampa annuncia un'apertura di un confronto sul tema del sociale: «Sul sociale apriremo un campo che speriamo non sia di scontro ma di confronto». L'intenzione è quella di «prendere in mano tutti i dossier, le questioni, i finanziamenti e i programmi, con la speranza di mettere chiarezza su qualcosa che i cittadini conoscono poco nonostante l'importante flusso di denaro che attraversa l'area sociale e i servizi alla persona».