Sei bandiere blu nello stesso tratto di costa, Stasi: «Ecco un primo valore aggiunto per la Sibaritide come destinazione turistica»
Lo ha sottolineato il Sindaco di Co-Ro, chiudendo la serie di interventi e contributi che hanno arricchito la quinta ed ultima tappa di Destinazione Sybaris, il format di confronto territoriale ospitato al MuMaM di Cariati

CARIATI – «Le 6 bandiere blu riconosciute nello stesso tratto di costa jonico cosentino, un record forse non solo regionale ma nazionale, di sicuro un risultato storico al quale dobbiamo e sapremo farne seguire altri, per la Sibaritide significa e rappresenta di fatto un primo tassello, un primo valore aggiunto condiviso, narrabile e spendibile della costruenda Destination Management Organization (DMO) alla quale per la prima volta nella storia pubblica dei nostri territori e dell’intera regione stanno pensando e lavorando concretamente oltre 40 amministrazioni comunali».
Lo ha sottolineato il Sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, chiudendo la serie di interventi e contributi che hanno arricchito la quinta ed ultima tappa di Destinazione Sybaris, il format di confronto territoriale presentato come un itinerario pensante della Sibaritide, ospitato nei giorni scorsi dal Museo del Mare, dell’Agricoltura e delle Migrazioni (MuMaM), nella Cittadella Fortificata Bizantina di Cariati, Bandiera Blu 2025.
Coordinati e sollecitati dal comunicatore strategico e lobbista Lenin Montesanto, insieme a Michele Abastante, ideatore della Destination Management Company (DMC) Sibaritide Turismo che si è detto soddisfatto per le adesioni, la sensibilità e l’attenzione nuove registrate e raccolte tappa dopo tappa, rispetto all’opportunità di organizzarsi e promuovere unitariamente i servizi della costruenda destinazione turistico-esperenziale da narrare con nuovi metodi e obiettivi, insieme a Stasi, all’evento che ha concluso il tour informativo sono intervenuti anche il consigliere delegato ai turismi del Comune di Cariati Antonio Scarnato che ha portato i saluti del Sindaco Cataldo Minò, i sindaci Paolo Pignataro di Terravecchia e Manuela Labonia di Pietrapaola che hanno sottolineato la validità dello strumento proposto per rafforzare sinergie esistenti ed in progress e per offrire agli ospiti sui territori un quadro completo della proposta turistica dell’intera area nei diversi periodi. «Dobbiamo concentrarci – ha scandito la Labonia – sul prodotto territoriale da comunicare e vendere, puntando prima sui contenuti e poi sugli strumenti di disseminazione più adeguati».
«Il punto di partenza condiviso per dare prospettiva ai nostri sforzi – ha aggiunto Stasi – è la necessaria consapevolezza che qualcosa fino ad oggi, evidentemente, non è andato per come ci si aspettava. Ma per proseguire sulla strada intrapresa dobbiamo avere il coraggio di fare scelte innovative e che non inseguano il facile consenso, a partire dall’abbandonare luoghi comuni come, tra gli altri, l’auto-descriverci retoricamente come terra d’accoglienza, quando è sotto gli occhi di tutti che manca un sistema organizzato di attrazione e di accoglienza turistica. Bisogna iniziare a mettere in campo capacità di narrazione, dobbiamo raccontare storie (come stiamo cercando di fare nella progettazione degli eventi identitari a Corigliano-Rossano) e fare capire la nostra identità distintiva al viaggiatore ed ospite. E dobbiamo continuare a farlo così come state e stiamo facendo dal basso perché – ha sottolineato il Sindaco di Corigliano-Rossano – non c’è purtroppo alcuna visione e programmazione coerente da parte di una Regione Calabria che come confermano i ritardi sistematici nella predisposizione dei pochi bandi utili in tema di turismo continua a navigare a vista, senza alcuna strategia».
«Soprattutto per la Calabria, ormai obbligata più di altre regioni forse a dover fare i conti con le incrostazioni, anzi con la fissazione ideologica del turismo balenare, interpretato fino ad oggi come unica proposta ricettiva, anche solo parlare di destinazione – ha sottolineato Montesanto – significa mettere in atto un piccola rivoluzione culturale e di mentalità. In questo senso, la destinazione turistica come obiettivo diventa quasi una categoria dello spirito. Impone un ripensamento radicale per tutti gli attori socio-culturali, turistici ed economici».
«Il viaggiatore esperienziale – ha aggiunto – non cerca perimetri ristretti. Parte motivato per vivere in tre o quattro giorni il maggior numero di esperienze possibili, se possibile irripetibili; esperienze che non può offrire un singolo comune. Il dibattito avviato sui territori e nella Sibaritide in particolare è molto interessante e positivo, spinge all’azione. C’è entusiasmo e ottimismo, quanto meno per il punto di partenza che pare largamente condiviso: se oggi non siamo una regione con numeri in termini di destagionalizzazione e di diversificazione dell’offerta turistica, significa che molto probabilmente il modello seguito, se modello possiamo definirlo, non è stato o comunque non è più utile. Il solo turismo balneare, laddove esistente, non incrementa il Pil dei nostri territori».
«Costruire una destinazione turistica impone a tutti gli attori, pubblici e privati, DMO e DMC, di saper intercettare a casa loro tutte le diverse motivazioni del viaggiatore contemporaneo. Il mercato globale dei turismi è ampio, c’è spazio per tutti. Si può competere vincere. Anche e soprattutto dalla Calabria. Ma solo con la propria identità distintiva. Senza oicofobia».
Complimentandosi sia per lo strumento messo in campo da Michele Abastante che per l’iniziativa itinerante di comunicazione e confronto coordinata da Lenin Montesanto e che per oltre un mese ha coinvolto istituzioni ed attori socio-culturali ed economici dei diversi territori, la direttrice del MuMaM Assunta Scorpiniti ha colto l’occasione per sottolineare la coerenza di contenuti e obiettivi portati avanti con la missione istitutiva del MuMaM (4500 presenza all’anno ed in continua crescita dalla sua inaugurazione) «che resta – ha scandito – quella di creare connessioni territoriali, di proporre percorsi esperienziali inclusivi ed emozionali e di far camminare insieme turismo e beni culturali per lo sviluppo locale. Con una bussola: riuscire a destare meraviglia, perché è la meraviglia – ha detto – il sentimento che continuiamo a registrare nei viaggiatori esperienziali e visitatori del nostro Museo». Elogiando, infine, la scelta di richiamarsi al brand universale Sybaris, la direttrice Scorpiniti ha invitato a costruire insieme itinerari per il turismo delle radici ed ha suggerito di portare nelle scuole lo studio sui Marcatori Identitari Distintivi (MID), cuore del progetto regionale Calabria Straordinaria.
La tappa tra le otto torri di Cariati ha raccolto il contributo di diversi imprenditori del territorio, come quello di Luigi Fortino dell’Antica Gelateria che, sottolineando il naturale ruolo di attrattore turistico svolto ormai da mezzo secolo dalle sue pluripremiate produzioni artigianali, ha ricordato come la virtuosa esperienza della Scuola Estiva in Management dell’Identità con l’Euromed Meeting promosso dall’associazione Otto Torri sullo Jonio abbia rappresentato di fatto e sin dalla prima edizione del 1998, con circa 1000 partecipanti da tutto il mondo ospitati ed emozionati nell’unica proposta territoriale, la prima sperimentazione concreta di destinazione turistica della Sibaritide.
Pietro Tangari, maestro pizzaiolo e titolare del ristorante pizzeria Pedro’s, recentemente insignito in Senato del prestigioso riconoscimento (primo per un calabrese) di Cavaliere della Cucina Italiana nel mondo, ha insistito sul valore aggiunto irrinunciabile della competenza, anche nella gestione dei servizi di ricettività ed accoglienza, per far fare la differenza alla proposta di destinazione. – Pasquale Abenante, già sindaco di Umbriatico (borgo dell’entroterra crotonese che eredita una delle Sacre Spine censite nei Mid di Calabria Straordinaria), oggi titolare di un’attività di ristorazione identitaria Rum 48 riferimento di Torre Melissa e della costa per la competitiva proposta di carne podolica ha insistito sulla forza attrattiva dei marcatori identitari di tip agro-alimentare per il rafforzamento della reputazione delle destinazioni.
Vale per le aziende e per il pubblico, così come per le costruende destinazioni turistiche: narrare e saper comunicare – ha detto Valentino Zito dell’omonima cantina di Cirò – resta fondamentale, per evitare il rischio di essere raccontati dagli altri ed in modo inadeguato. Il progetto di Destination Management Company (DMC) Sibaritide Turismo può contribuire a rispondere a questa esigenza. La sfida della nostra regione – ha aggiunto – resta la narrazione, soprattutto quella che prescinde dal mare e dal cosiddetto turismo balenare, guardando con nuova attenzione anche al turismo di prossimità, così come ad esempio stiamo facendo nella nostra realtà, facendo vivere agli ospiti una esperienza nei vigneti ed in azienda.
D’accordo sia sull’importanza della comunicazione strategica che sulla sinergia pubblico-privato che deve essere stimolata di più, così come sulla necessità di un linguaggio unico e, infine, sul metodo innovativo di narrazione dei MID proposto da Lenin Montesanto, anche Raffaele Falbo, sindacalista e già sindaco di Melissa che ha sottolineato poi l’importanza di garantire ed elevare la qualità dei servizi, come sostrato qualificante di ogni progetto di destinazione: dalla raccolta differenziata all’abbattimento delle barriere architettoniche, passando da una viabilità sicura senza mai demordere sulla tutela della eco-sostenibilità e dell’ambiente, perché sono i luoghi che fanno le destinazioni – ha chiosato ricordando il valore aggiunto non solo per tutta l’area territoriale di Melissa ma per l’intera Calabria scaturito dalla storica cancellazione dell’ecomostro Mangeruca nel dicembre 2023.