Dopo 18 anni si scioglie il PSA della Valle del Trionto: «Non ha prodotto nulla»
Coraggiosissima e costretta decisione del Comune di Cropalati che nell'ultimo Consiglio comunale ha rescisso il Protocollo d'intesa con Caloveto e Longobucco. Il sindaco Citrea: «Non potevamo più rimanere inermi di fronte a questo stallo»

CROPALATI - La seduta del Consiglio comunale di ieri, 8 aprile 2025, ha segnato un punto di svolta nella vicenda legata alla programmazione territoriale della Valle del Trionto. Dopo ben diciotto anni di «immobilismo politico e amministrativo», infatti, l'Amministrazione comunale ha deciso di rescindere il Protocollo d’Intesa tra i comuni di Longobucco, Caloveto e Cropalati per l'approvazione del Piano Strutturale Associato (PSA). L'esecutivo cropalatese, assicura il primo cittadino, Domenico Citrea farà da sé e in tempi record.
La convenzione, nata con l'obiettivo di dotare i tre comuni di uno strumento urbanistico condiviso e strategico per lo sviluppo del territorio, risale al lontano 29 gennaio 2007. In quell'occasione, con la deliberazione del Consiglio comunale n. 2, si manifestava la volontà di procedere con la redazione del PSA in forma associata, affidando al Comune di Caloveto il ruolo di coordinatore.
Tuttavia, a distanza di oltre un decennio e mezzo e attraverso tre diverse legislature, l'obiettivo prefissato non è stato raggiunto. L'unico risultato tangibile rimane l'approvazione del documento preliminare del PSA, risalente addirittura al 2012. Un immobilismo che ha portato l'attuale amministrazione, guidata dal sindaco di Cropalati Domenico Citrea, a prendere una decisione drastica ma ritenuta necessaria.
Le motivazioni che hanno condotto allo scioglimento della convenzione sono state esplicitate chiaramente nel corso della seduta e sottolineano la gravità della situazione: una mancanza di progressi significativi nel raggiungimento dell'obiettivo, «nonostante - ricorda il sindaco - il lungo periodo trascorso, l'approvazione del PSA è rimasta un miraggio, con il solo documento preliminare risalente a ben 13 anni fa»; il fallimento dell'obiettivo primario: «il protocollo d'intesa, sottoscritto con l'intento di realizzare un piano urbanistico condiviso, non ha prodotto i risultati sperati»; solleciti e diffide del Dipartimento Regionale: «Il Dipartimento Territoriale e Tutela dell’Ambiente settore Urbanistica ha ripetutamente sollecitato i comuni ad accelerare l'iter, culminando in una diffida formale con nota prot.n.161677 del 13 marzo 2025, che paventa il commissariamento in caso di ulteriore inerzia». E poi, ancora, il ritardo di Cropalati sul Piano Comunale: «Il Comune di Cropalati stesso non ha ancora adottato il Piano Strutturale Comunale - ricorda ancora Citrea - previsto dalla L.R. n.19/02, evidenziando un'urgenza ancora maggiore di dotarsi di strumenti di pianificazione»; oltre ad un impatto negativo sullo sviluppo: «La mancata approvazione del PSA è un freno significativo allo sviluppo del territorio, precludendo la partecipazione a importanti bandi regionali e nazionali».
«Dopo 18 anni di attesa e di promesse non mantenute, non potevamo più rimanere inerti di fronte a questa situazione di stallo che penalizza fortemente il futuro del nostro territorio» ha ribadito ancora il sindaco. «La diffida della Regione ci ha messo di fronte a una scelta inevitabile: recedere da un accordo che si è dimostrato improduttivo e intraprendere un nuovo percorso per dotare finalmente i nostri comuni di strumenti urbanistici moderni ed efficienti».
Ora, per i comuni di Longobucco, Caloveto e Cropalati si apre una nuova fase. L'obiettivo dichiarato è quello di affidare in tempi brevi l'incarico a un nuovo pool di tecnici competenti per recuperare il tempo perduto e redigere piani strutturali che rispondano alle reali esigenze del territorio.