Oss idonei dell'Asp di Cosenza «ostaggio di una burocrazia faziosa». Inizia il presidio
Falanga (Unione Sindacale di Base): «Attendiamo risposte tempestive affinché questi lavoratori, in un contesto economico fatto di sfruttamento e precariato, abbiano la stessa possibilità di tutti gli altri»

COSENZA - «Da questa mattina l'Unione Sindacale di Base di Cosenza sta presidiando gli uffici della direzione generale dell'Asp di Cosenza. Non si può più continuare a derogare all'interesse pubblico, al supporto di cui ha bisogno il personale socio-sanitario in organico negli spoke della provincia, che da mesi resiste a fatica a turni massacranti soprattutto nell'area chirurgica e nei pronto soccorso».
Inizia così la nota stampa di Caterina Falanga, dell'Unione Sindacale di Base - Confederazione Cosenza, che continua:
«La legge regionale 34/2024, approvata in sede di Consiglio Regionale il 22.10.2024, proroga tutte le graduatorie a tempo determinato e indeterminato in materia di personale socio-sanitario e infermieristico. Tuttavia, gli operatori socio sanitari idonei dell'Asp di Cosenza sono ostaggio, da anni, di una burocrazia faziosa, di giochi politichi funzionali ai risultati elettorali di figure di spicco della politica cittadina e di una mancata applicazione dei provvedimenti legislativi regionali».
«Di fatto - spiega Falanga - il personale da chiamare per sostituzioni o incarichi temporanei c'è, ma l'Asp di Cosenza non procede allo scorrimento della graduatoria. Per questi lavoratori, con oltre dieci anni di esperienza, vogliamo una gestione equa e trasparente della cosa pubblica. A parità di diritti di ogni altro/a lavoratore/lavoratrice e consci del grande contributo che potrebbero dare nei nostri ospedali. Nonostante il chiarimento pervenuto in via ufficiale in data 3 febbraio 2025, circa l'interpretazione della legge 34/2024, ancora l'Asp di Cosenza tentenna nel dare risposte concrete agli idonei e alle idonee, ancor di più l'avvocatura regionale non ha provveduto a risolvere l'impasse, nonostante continue richieste di personale socio-sanitario che giornalmente pervengono da molti dirigenti medici in servizio nei vari ospedali della provincia».
«Quest'oggi abbiamo provveduto ad inoltrare un'ulteriore comunicazione al Dipartimento Tutela della Salute e Welfare e all'avvocatura regionale, attendiamo risposte tempestive affinché questi lavoratori, in un contesto economico fatto di sfruttamento e precariato, abbiano la stessa possibilità di tutti gli altri. Una Torre di Babele costruita ad hoc per osteggiare, da troppo, lavoratori e persone per bene, che non hanno i classici "santi in Paradiso" . Pretendiamo risposte immediate e la fine delle logiche scaricabarile» conclude.