Acquisizione acquedotto Laghi di Sibari: nuova vittoria al consiglio di stato per l'amministrazione comunale
«Tutelato l'interesse pubblico. Spiace che AssoLaghi si ostini a difendere quegli interessi privati che, con la nascita di Arrical e del decreto con cui si stabilisce che a gestire gli acquedotti deve essere Sorical, non ha più ragione di essere»
CASSANO JONIO - La sezione quarta del Consiglio di Stato, con decreto firmato dal Presidente dottor Vincenzo Lopilato, ha rigettato l'istanza cautelare monocratica proposta dall'Associazione Laghi di Sibari con la decisione del Tar della Calabria che lo scorso primo settembre aveva confermato che l'acquisizione dell'acquedotto e della rete distributiva del complesso nautico sibarita da parte dell'Ente guidato dal sindaco Giovanni Papasso fosse stata una operazione corretta e legittima.
Per il Consiglio di Stato, nel caso in esame, in particolare, l'acquisizione al patrimonio pubblico dell'impianto di potabilizzatore è giustificata, nella delibera impugnata, tra l'altro, dalla circostanza che l'acqua non risulta potabile ormai da alcuni anni. Pertanto, non sussistono i presupposti per concedere l'invocata misura cautelare monocratica. Le scelte dell'amministrazione Papasso e degli uffici comunali, dunque, vengono ulteriormente validate, confermate e legittimate. Ulteriori decisioni verranno poi assunte nella camera di consiglio fissata per il prossimo 3 ottobre 2024.
Il sindaco Papasso, nel commentare la nuova pronuncia, ha dichiarato di aver preso atto con soddisfazione di quanto deciso dal Consiglio di Stato in merito all'istanza cautelare e ha voluto confermare, ancora una volta, che l'unico obbiettivo suo e della sua amministrazione comunale è quello di tutelare gli interessi pubblici ai Laghi di Sibari inserendo, dunque, il complesso nautico, per quanto concerne la rete idrica e distributiva, in un contesto più ampio quali sono quelli comunali e regionali. «Spiace invece – ha insistito – che l'Associazione Laghi di Sibari si ostini a difendere quegli interessi privati che, a seguito della nascita di Arrical in Calabria e del successivo decreto con cui si stabilisce che a gestire gli acquedotti calabresi deve essere Sorical, non ha più ragione di essere. Il tutto sarebbe in controtendenza rispetto al fatto innovativo che sta nascendo in Regione. Un nuovo corso al quale il Comune di Cassano partecipa pienamente visto che è stato uno dei primi enti locali calabresi ad aderire alla nascente Arrical».