Presentata la nuova maschera Pantuocchio del Carnevale del Pollino
L'evento si è svolto nella Sala Carlomagno dell’Ipseoa “K. Wojtyla”. È una maschera del 1600 tratta dalla farsa “Lo sfratto e testamento di Carnevale” di don Orazio Pugliese
CASTROVILLARI - Nella Sala Carlomagno dell’Ipseoa “K. Wojtyla” di Castrovillari si è svolta la presentazione di Pantuocchio, maschera del 1600 tratta dalla farsa “Lo sfratto e testamento di Carnevale” di don Orazio Pugliese.
«Il progetto didattico “A tavola con Pantuocchio” - riporta la nota -, pensato dai docenti Ines Ferrante e Michele Messina e realizzato con la collaborazione delle docenti Annamaria Rubino e Carmen Antonucci, fa conoscere la maschera, completamente castrovillarese, di Pantuocchio, servo e cuoco di padron Carnevale. L’evento ha visto la partecipazione di tanti studenti che, a conclusione del corso e proprio nei giorni di Carnevale, si sono cimentati nel presentare le maschere della farsa davanti ad un folto gruppo di ospiti: il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, il vicepresidente della provincia di Cosenza, dott. Giancarlo Lamensa, gli assessori Federica Tricarico e Pasquale Pace, il presidente della Proloco Castrovillari, Eugenio Iannelli e il direttore artistico Gerado Bonifati, il vicepresidente dell’associazione produttori cipolla bianca di Castrovillari, Francesco Trapani».
«Dopo i saluti della Dirigente Scolastica, Immacolata Cosentino, il sindaco Lo Polito ha sottolineato la capacità, propria dell’istituto alberghiero, di fondere l’aspetto culinario con quello storico e sociale; il dottor Giancarlo Lamensa ha messo in luce la capacità della scuola di aver saputo contestualizzare la maschera nel suo periodo storico, ribadendo l’importanza di mantenere inalterato il sentimento del carnevale nel corso dei secoli. Nel suo intervento, l’assessore Federica Tricarico ha ribadito l’importanza della partecipazione dei ragazzi alla vita della comunità, mentre l’assessore Pasquale Pace ha parlato della capacità dei docenti che oggi hanno dimostrato di aver saputo ben mescolare emozioni e conoscenze. I vari intervalli sono stati animati dai brani musicali di Emanuele Sposato all’organetto e Giuseppe Fedele alla fisarmonica, mentre la studentessa Alessandra Sirufo ha cantato magnificamente “Destinazione Paradiso” di Gianluca Grignani. Il prof Eugenio Iannelli, presidente della Pro Loco, ha poi evidenziato l’importanza della ricerca storica condotta dall’Ipseoa nello studio delle tradizioni dell’epoca, nonché la bravura dei ragazzi bravi anche a mostrare autentica partecipazione emotiva. La professoressa Ines Ferrante ha parlato di Pantuocchio come di una maschera giovane, che rappresenta i prodotti della nostra terra (la cipolla, l’uva) e le bellezze del territorio, attraverso abiti realizzati con le stesse tecniche utilizzate nel 1600, per riportare in auge la farsa carnascialesca. “Il linguaggio di Pantuocchio”, ha poi sottolineato il prof. Messina, “è una contaminazione di spagnolo, latino, francese, italiano e calabrese, non un calabrese di Castrovillari, ma all’ingrosso, come definito dallo studioso Giulio Palange. Il prof. Luigi Blotta ha quindi messo in evidenza come il Carnevale sia sempre stato un’occasione di incontro tra il mondo popolare e quello aristocratico, in cui il primo, sognando il Paese dei Bengodi, si avvicinava agli sfarzi per soddisfare, nei giorni di bagordi, la propria fame atavica. Il direttore artistico Gerardo Bonifati, ha testimoniato la vicinanza della Pro Loco all’Ipseoa, complimentandosi per la ricerca storica e auspicando una crescente collaborazione con una scuola che ha da sempre contribuito ad animarne le manifestazioni culturali ed artistiche di Castrovillari».
Alla fine degli interventi, è stato servito un ottimo vin cotto realizzato seguendo l’originale ricetta seicentesca, dopo averne esaltato le qualità curative sono stati svelati i dettagli del coktail “Magnificus” ed è stato commentato il “Baroque Carneval Drink”. I numerosi ospiti hanno potuto, infine, degustare le meringhe alla cannella, al miele, ai pinoli e alle castagne sapientemente preparate dagli insegnanti Giuseppe Cersosimo e Mario De Cristofaro insieme ai loro studenti.