2 ore fa:Il Polo Liceale di Trebisacce porta in scena “Odi et amo” 
3 ore fa:Parthenope: una metafora della vita, tra bellezza e decomposizione
3 ore fa:Promozione del territorio e crescita sostenibile della comunità, doppio appuntamento a Morano
1 minuto fa:Nazzareno Sessa ricorda sua sorella Maria Rosaria uccisa 22 anni fa dell'ex compagno
2 ore fa:Screening gratuito del diabete e misurazione arteriosa, a Frascineto effettuati 90 controlli tra adulti e bambini
31 minuti fa:A Castrovillari gli studenti delle superiori dicono no alla violenza di genere
1 ora fa:Ritrovato sano e salvo il 64enne disperso nel parco del Pollino
1 ora fa:Cassano: firmati i nuovi contratti degli Lsu-Lpu
4 ore fa:«Per combattere la violenza sulle donne, serve una rivoluzione culturale»
4 ore fa:Il Comune di Longobucco è strutturalmente deficitario. «Il dissesto è alle porte»

Al via la settima edizione di "Chi resta in quel che resta" con "l'invasione" di Cariati

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – «In attesa, a volte decenni, ma anche al netto di eventuali finanziamenti più o meno importanti finalizzati alla riqualificazione urbanistica o ad interventi di ripristino di immobili o opere architettoniche o, ancora, di ammodernamento di interi quartieri in stato di abbandono o privi di servizi ed infrastrutture, i nostri centri storici possono e devono essere comunque valorizzati, rivitalizzati e resi turisticamente più attrattivi e fruibili, nel breve termine. Così come diverse esperienze di successo confermano, ciò è sperimentabile attraverso una serie di piccoli ed anche piccolissimi interventi di rigenerazione artistica e di design urbano, senza costi eccessivi o addirittura a costo zero stimolando utili e preziose sinergie di co-marketing pubblico-privato. Scalinate e finestre attrezzate con installazioni di green design. Scorci e terrazze colorate da murales tematici e grafiche identitarie. Piazze e balconi impreziositi anche in modo temporaneo ma continuativo da esposizioni pittoriche, scultoree o di riciclo. Sono, queste, tutte azioni virtuose che, sempre e comunque attraverso una pianificazione strategica ed una cabina di regia, possono portare immediata bellezza, restituire a luoghi abbandonati e degradati atmosfere e spirito quasi originari, far rivivere e rifunzionalizzare spazi urbani con prospettive del tutto nuove e con importanti effetti di marketing territoriale».

«Sono queste – spiega l'architetto Francesca Felice, tra i promotori del progetto Nostos Marcatori Identitari per i Turismi e Rete degli Alberghi Diffusi – le precise finalità delle invasioni che da anni organizziamo e guidiamo in particolare nelle aree più isolate e spopolate dei piccoli e grandi centri storici della Calabria».

«Nel corso delle nostre passeggiate, alle quali si uniscono, insieme a semplici cittadini, camminatori, associazioni ed amanti del territorio, anche fotografi, artisti, professionisti, imprenditori e rappresentanti istituzionali, ci fermiamo e soffermiamo – continua – nei punti considerati più critici per lo stato attuale in cui essi si trovano e, in un confronto aperto e per strada, proviamo a capire se e come pensare, progettare e proporre interventi capaci di capovolgerne fruibilità, percezione e appeal. Nell'ottica delle invasioni – sottolinea – il patrimonio immobiliare disabitato smette di essere un problema e dischiude le sue potenzialità».

Metodi ed obiettivi che saranno riproposti sabato 2 dicembre, con la settima edizione di "Chi resta in quel che resta" con l'invasione della Cittadella Fortificata Bizantina di Cariati, tra i marcatori identitari della Calabria Straordinaria, promossa dall'associazione europea Otto Torri sullo Jonio insieme all'Amministrazione Comunale ed a tutti gli altri partner dell'evento "Alla ricerca dell'identità e del pesce dei nostri mari. Per riscoprire un borgo. Tesori nascosti tra olio, vino e pescato", organizzata dalla società cooperativa Sentiero Sostenibile Srl di Corigliano-Rossano in collaborazione con il Flag Borghi Marinari dello Jonio e finanziato dalla Regione Calabria nell'ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014-2020.

L'appuntamento per tutti gli invasori è alle ore 15,30 a Porta Pia, all'ingresso principale alla cinta muraria. Da qui ci si muoverà tutti insieme, dalle ore 16, guidati da Lenin Montesanto, direttore della storica associazione e da Assunta Scorpiniti, direttrice del Museo civico del Mare, dell'Agricoltura e delle Migrazioni (Mu.M.A.M).

Quella nella Cittadella di Cariati fa seguito alle diverse invasioni simboliche e di grande successo e partecipazione territoriale ospitate negli anni dal centro storico di Caloveto, con la Festa regionale dell'Entroterra, nel Parco Archeologico di Castiglione di Paludi tra i Marcatori Identitari Distintivi della Calabria Straordinaria, nel Centro Storico di Rossano con ben tre edizioni di cui due con gli studenti USA dell'Arcadia University e quelli tedeschi dell'Università di Francoforte; e poi ancora nel centro storico di Cirò e di Roseto Capo Spulico.

«L'obiettivo di Nostos – ribadisce l'architetto Felice – resta quello di riappropriarsi del proprio patrimonio storico, culturale ed identitario, riscoprendo fisicamente e spiritualmente il senso dei luoghi, ritornando negli spazi e nelle atmosfere della propria terra e delle origini comuni; avviare nei ed attraverso i quartieri abbandonati delle città una ricerca sul patrimonio e sui marcatori identitari distintivi; costruire una banca dati aperta; stimolare ipotesi di rigenerazione urbana creativa e senza interventi invasivi o radicali; favorire dal basso la rifunzionalizzazione, la fruibilità ed il ripopolamento sostenibile e durevole in chiave turistica; promuovere infine cultura, valori, metodi e sentimenti dell'ospitalità diffusa ed esperienziale quale pre-condizione – scandisce – di ogni e successivo progetto di realizzazione edilizia dell'albergo diffuso, altrimenti destinato a non partire o ad implodere e fallire».  

(Nella foto "l'invasione Nosotros" di Rossano)
 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.