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«La Calabria, con il Bergamotto di Reggio Calabria, profuma il mondo»

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REGGIO CALABRIA - La Calabria, con il Bergamotto di Reggio Calabria, profuma il mondo. I 140 km di costa vocata intorno alla città sullo stretto sono il serbatoio d'oro delle profumerie mondiali.

Distinguere e riconoscere le caratteristiche delle varie essenze di Bergamotto di Reggio Calabria in base al terroir e al momento della raccolta è la punta incandescente dell'ineffabile arte con cui si costruisce il bouquet di un profumo.

Bergarè, la grande vetrina sul Bergamotto in corso in questi giorni a Reggio Calabria mette in lieta attività i sensori del naso e del palato portandoli a scoprire le infinite possibilità di declinazione dell'aroma partendo dal settore ortofrutticolo fino alla creazione armoniosa dei piatti ad opera dei più grandi chef importanti della città e della nostra Regione.

L'itinerario comincia a Campo Calabro, nell'azienda Capua dove si è svolta una sessione olfattiva guidata dall'accogliente titolare Gianfranco Capua. Lì ho scoperto che l'essenza del bergamotto nell'area vocata e riconosciuta varia di zona in zona. L'olio essenziale è una materia prima naturale, ma il suo odore varia in base alla maturazione del frutto; le sue qualità organolettiche risultano diverse in base al dono e al momento della raccolta. Si possono classificare tre aree: quella della costa reggina, quella della costa jonica occidentale e quella orientale. Il panello, per la creazione dei profumi, si arricchisce con questi ingredienti diversi.

Nell’aria di Reggio il frutto è più verde, più amaro, più “bucciato”, con note cosiddette "di testa". Nella zona della jonica centrale, dall'aeroporto a salire per una quarantina di chilometri, il frutto presenta note olfattive più mature, fruttate e fiorite, e il colore è di un verde meno intenso. La costa jonica orientale presenta all’olfatto qualità più fiorite, meno aggressive, ma con un olio essenziale molto più corposo.

Detenere piè tipologie d’essenze, rispettando dunque il ruolo della natura nei vari terroir, porta ad ampliare la gamma delle sfumature odorifere dell'olio essenziale. Invece di avere a disposizione solo un colore, l'artista profumiere, avendone molti di più a disposizione comporrà un quadro finale più vario e colorito. Erano presenti in città anche la presidente dell'Accademia del Profumo e diversi "nasi di creatori" di alcune maison importanti come Dior. Il profumo Sauvage, per citare uno fra i più venduti ultimamente, ha come ingrediente di base il Bergamotto di Reggio Calabria. 

Mentre annusavo affascinato, mi sono ricordato che da qualche parte nell'ipotalamo c'è un centro degli odori, un giardino paradisiaco dove i bulbi olfattivi si aprono sotto la luce dorata delle sinapsi in spesse corolle multicolori che inebriano senza sosta ogni fibra di cui siamo costituiti.

Ma il Bergamotto viene utilizzato anche nell'alimentazione, come frutto fresco oppure trasformato in marmellate, succhi freschi, caramelle o nelle preparazioni dolciarie come panettoni e torte. Questi preparati, oltre ad essere assolutamente deliziosi, hanno anche proprietà salutistiche. Il Bergamotto è di provata efficacia nell’abbassare la glicemia e il livello di colesterolo nel sangue.

Il Consorzio di tutela del Bergamotto, guidato con forza da uno degli storici produttori, Ezio Pizzi, fortemente sostenuti dall'Assessore all'agricoltura Gianluca Gallo, ha aperto un iter istituzionale per il riconoscimento della Dop del Bergamotto di Reggio Calabria anche per quanto riguarda il frutto fresco, come in precedenza è stato fatto per l'olio essenziale.
A Lungro, nella diocesi cattolica di rito bizantino degli italo-albanesi, l'essenza del Bergamotto di Reggio Calabria rientra nella composizione dell'olio della cresima chiamato myron.

Alcuni spunti per una teologia del profumo partono dal Vangelo, il quale ci mostra la sorella di Lazzaro, Maria, intenta a ungere con l’unguento profumato, il myron, tra l’altro molto costoso, in segno di speciale accoglienza, i piedi santi e immacolati del Signore. Il buon odore del myron simboleggia, nella diversità di essenze richieste dalla ricetta originale, la molteplicità dei doni dello Spirito Santo. 

Il profumo è per i cristiani segno della presenza di Dio in mezzo agli uomini. Nella liturgia troviamo varie espressioni che indicano questa presenza: profumo della vita, profumo dell’immortalità, profumo dell’incorruttibilità, della vita eterna.

Il brano dell’unzione di Betania può essere distinto in due momenti: prima Gesù riceve l’unzione dell’unguento dalla donna, e poi il profumo dell’unguento versato su Cristo si diffonde nella casa. Il primo momento è descritto da tutti gli evangelisti: la donna ha il prezioso unguento, senza che venga specificato se si tratti dell’unguento per la sacra unzione dei re e dei sacerdoti, ma senza poterlo del tutto escludere. Una narrazione apocrifa di un testo etiopico, “I miracoli di Gesù”, descrive l’acquisto di quell’olio da tale negoziante Hadnok, l’unico che possedeva l’olio profumato adatto ai re. Il secondo momento, l’effondersi del profumo nella casa, è posto in grande evidenza solo da Giovanni. La chiave per la comprensione del misterioso significato di questo avvenimento evangelico sta nelle parole di Gesù. L’unzione di Betania fu il preannuncio della morte e della sepoltura di Cristo. Giovanni lo completava con l’annuncio che il profumo della risurrezione avrebbe vinto la morte e si sarebbe diffuso su tutta la terra.

Le espressioni di San Paolo sul “buon odore di Cristo” offrirono ai cristiani uno degli spunti più stimolanti per l’elaborazione della dottrina teologica sul profumo. Egli dice: «Siano rese grazie a Dio, il quale ci fa partecipare al suo trionfo in Cristo e diffonde per mezzo nostro il profumo della sua conoscenza nel mondo intero! Noi siamo infatti dinanzi a Dio il profumo di Cristo fra quelli che si salvano e fra quelli che si perdono; per gli uni odore di morte per la morte, per gli altri odore di vita per la vita» (2 Cor 2, 14-16). b
La risposta richiesta ad ogni uomo è la fede, che trasforma la vita in sacrificio di soave odore. L’uomo che si unisce a Cristo diventa portatore del suo “buon odore”. 

Il Bergarè, il grande evento sul Bergamotto organizzato in sinergia con tutti gli attori istituzionali reggini, e in primis la Camera di Commercio, tra talk, degustazioni, workshop, concerti e villaggio di presentazione, porta in nuce la grazia ieratica che trasforma il profumo del bergamotto in un'emozione lucida, estroversa, come nell’efficace conduzione e presentazione degli eventi da parte della vulcanica Giovanna Pizzi, ma anche in uno spettacolo gustativo fantastico, che si costruisce tramite gesti, suggestioni dell'ineffabile, ma anche assaggi concreti che portano un ventaglio di freschezza e leggerezza alle pietanze: molteplici aspetti, questi, d’un frutto poliedrico che dà lustro alla nostra amata terra del Sud.

Elia Hagi
Autore: Elia Hagi

Studia a Roma filosofia e teologia e comunicazioni sociali e oggi svolge a Vaccarizzo Albanese il suo ministero sacerdotale. Diventato sommelier, segue con passione la rinascita del vino calabrese con un particolare interesse rivolto ai vini identitari Arbëreshë.