Scuola: i sindaci d’Arbëria rivendicano la tutela delle scuole italo-arbëreshë
Arriva l’alt al dimensionamento scolastico voluto dal Governo: «Non rispetta le minoranze linguistiche»
LUNGRO - Da quanto annunciato dalle locali istituzioni deputate al coordinamento nell’ambito dell’istruzione pubblica, appare chiaro che le nuove linee guida sul dimensionamento e l’autonomia scolastica andranno a compromettere ancora di più la tutela della minoranza linguistica arbëreshe. Per questa ragione di sopravvivenza culturale e socioeconomica di una vasta area della provincia di Cosenza, i Sindaci d’Arbëria si sono riuniti a Lungro, ospitati dal primo cittadino, Carmine Ferraro, e dalla delegata all’istruzione, Valentina Pastena, promotori dell’iniziativa, per discutere sulle azioni pratiche da intraprendere in vista dell’imminente approvazione del piano di riorganizzazione della rete scolastica regionale per il triennio 2024-27.
Al centro del dibattito è stato posto proprio l’attuale e allarmante tema del dimensionamento territoriale delle strutture e dell’autonomia scolastica, nonché il problema inerente alla formazione delle ormai ben note “pluriclassi”, in relazione alla tutela della minoranza linguistica, gravemente assente nelle linee guida del nuovo piano riorganizzazione in discussione in queste settimane. I sindaci di Lungro (Carmine Ferraro), Acquaformosa (Gennaro Capparelli), Cerzeto (Giuseppe Rizzo), Civita (Alessandro Tocci), Firmo (Giuseppe Bosco), Frascineto (Angelo Catapano), San Basile (Vincenzo Tamburi), San Cosmo Albanese (Damiano Baffa), San Demetrio Corone (Ernesto Madeo) e Spezzano Albanese (Ferdinando Nociti), in rappresentanza delle tante scuole che, anche nelle aree marginali e svantaggiate che amministrano con impegno, senso di responsabilità e costante entusiasmo, garantiscono stoicamente un presidio scolastico fondamentale.
Un patrimonio sociale e culturale che non può andare perso e che vede uniti tutti i primi cittadini arbëreshë della provincia cosentina, compresi quelli assenti fisicamente che però hanno fatto pervenire la volontà di aderire convintamente all’iniziativa, i quali hanno concordato un’azione comune, uniti nel nome dell’Arbëria, che prevede una serie di iniziative e documentazione condivisa da sottoporre subito alle diverse autorità di competenza, tra cui la Provincia di Cosenza, la Regione Calabria, l’Ufficio Scolastico Regionale, il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Presidente della Repubblica e l’Unione Europea.
«La ratio di tali azioni - ha illustrato il sindaco Ferraro al termine dell’incontro - trova fondamento nelle leggi che nel corso dei decenni hanno avuto il fine nobile di tutelare e favorire il passaggio generazionale della lingua minoritaria ma che oggi, purtroppo, dimostrano di non riuscire più a garantire gli obiettivi prefissati, con il rischio di vederle anche messe da parte o di non prese più in considerazione».
L’imminente questione della riorganizzazione scolastica, che non può ridursi ad essere solo una mera spartizione numerica ispirata dalla convenienza del risparmio economico, deve tener conto obbligatoriamente dei fattori storici e culturali delle minoranze linguistiche presenti sul territorio. Il filo conduttore dell’importante incontro di Lungro, che ha rappresentato anche un’occasione buona per dare un nuovo slancio alla collaborazione tra i sindaci dell’Arbëria, oltre a voler stimolare il tema della cooperazione tra istituzioni, per difendere e custodire i diritti dell’identità linguistica, vuole posizionare sul tavolo e tra i banchi della politica regionale e nazionale il tema sostanziale di una reale tutela delle minoranze linguistiche.