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La Cgil esprime perplessità sul piano di riordino delle reti territoriale ospedaliera

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CORIGLIANO-ROSSANO - Il piano di riordino delle reti territoriale e ospedaliera, presentato dalla Regione Calabria lo scorso 12 luglio, è stato oggetto nei giorni scorsi di importanti valutazioni da parte della Cgil, della Fp Cgil e dello Spi Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, alla presenza di tutta la Rsu Fp Cgil dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, nonché di un nutrito numero di Delegati e Dirigenti Sindacali.

«La relazione - riporta la nota -, molto ampia e articolata, è stata svolta da Francesco Masotti, Segretario Regionale Cgil Medici. Secondo i rappresentanti della Cgil territoriale e della Cgil Medici, il Piano di Riordino delle reti rappresenta una forte novità nella nuova organizzazione sanitaria, ed offre molti spunti per una profonda riflessione; ma lascia spazio anche ad alcune criticità. Per quello che ci riguarda, la Cgil, la FP Cgil e lo SPI Cgil territoriali colgono segnali importanti dalla valorizzazione del nuovo Ospedale della Sibaritide, che nel piano di riordino aumenta di 69 i posti letto. Ma, nella proposta riorganizzativa, il piano considera ancora i due Ospedali di Corigliano e Rossano, valorizzandoli nella loro autonomia funzionale e non in previsione dell’entrata in esercizio del nuovo Ospedale della Sibaritide. È vero che Corigliano-Rossano viene individuato come Spoke DEA di 1° livello, ma con questa specificazione: allo stabilimento di Corigliano viene assegnata una valenza di carattere clinico, a quello di Rossano una valenza di carattere chirurgico».

«Castrovillari, individuato come uno dei tre ospedali Spoke di 1° livello, avrà, insieme a Rossano, un reparto di Ortogeriatria, e, novità assoluta, 8 posti letto di Reumatologia, ma null’altro si aggiunge sull’importanza di Castrovillari: inspiegabilmente, la scheda di sintesi delle dotazioni di Personale e strumentale riferita allo Spoke del Pollino, è vacante. Lo riteniamo una dimenticanza. Come pure una imperdonabile dimenticanza ci appare tutto il comparto della Salute Mentale, che nella rete territoriale è completamente assente. Uno spazio viene riconosciuto alla rete delle cure palliative, ma solo per il privato: il piano infatti cita la sola struttura pubblica già esistente di Cassano (Hospice), ma “accredita” ben altre 5 strutture private».

«Probabilmente nel tentativo di frenare la mobilità passiva verso la vicina Basilicata, il piano di riordino prevede l’istituzione per i due ospedali a nord della Calabria (Praia a Mare sul Tirreno e Trebisacce sullo Jonio), di “specialità chirurgiche caratterizzate da elevati tassi di mobilità passiva”; ma non è specificato a quali specialità il piano si riferisca, lasciandoci nel dubbio di ipotizzare che possa trattarsi di Oncologia piuttosto che di Cardiologia. Nel piano trova spazio anche il Presidio Ospedaliero di Cariati, individuato come Ospedale di Zona Disagiata, che avrà in aggiunta anche la vocazione di riabilitazione specialistica per le malattie di Parkinson e di Alzheimer».

«Nel piano di riordino, lo Spoke di 1° livello di Cetraro/Paola avrebbe la stessa specificazione dello Spoke Corigliano-Rossano, individuando a Cetraro una valenza chirurgica (Terapia intensiva). Nel piano di riordino, la rete ospedaliera provinciale aumenta di 659 i posti letto (sia per acuti che per post-acuti) attualmente assegnati. Di questi, ben 450 fanno riferimento ai 9 Ospedali ricompresi nell’area dello Jonio cosentino, del Pollino, dell’Esaro e dell’Alto Tirreno. Il piano assegna ruoli e strategie ai vari stabilimenti, distinguendoli per intensità di cure tra: Hub di 1° livello (tre nel territorio sopra indicato: Corigliano-Rossano, Castrovillari e Cetraro/Paola), Ospedali di Comunità e Case di Comunità. La rete territoriale, inoltre, istituisce tre Centrali Operative Territoriali (Corigliano, Rossano e Castrovillari); e 4 Unità di Continuità Assistenziale (Cariati, Cassano, Roggiano e Scalea). Nelle previsioni del piano, ancora, aumenta la dotazione dei mezzi di soccorso, con circa 30 mezzi in più per l’intera provincia (effetto degli acquisti dei mezzi usati della Lombardia?). Ma non ci convince la conferma di un elevato numero di ambulanze senza medico a bordo. Ricordiamo che, nella sola città di Corigliano-Rossano, nei primi quattro mesi di quest’anno sono deceduti ben 4 pazienti, in attesa dell’arrivo di ambulanza medicalizzata: per questo motivo, la Cgil e la FP Cgil Pollino Sibaritide Tirreno hanno presentato a suo tempo un esposto alla Procura della Repubblica di Cosenza, la quale ha aperto un apposito fascicolo d’indagine».

«Infine, il piano prevede anche l’istituzione di elisuperfici in prossimità degli stabilimenti di Corigliano, Rossano, Castrovillari e Cetraro: anche questo può essere un utile strumento che, se ben congegnato, accorcerebbe di molto i tempi d’intervento. L’intero gruppo dirigente della Cgil Territoriale, nel fare il punto sul piano di riordino delle reti, ha altresì sottolineato alcuni dubbi e criticità, oltre a quelli già segnalati. Nelle dichiarazioni di Giuseppe Profiti, Commissario di Azienda Zero, “il piano di riordino indica i percorsi man mano che, grazie al PNRR, verranno realizzate le strutture di prossimità”. E ciò preoccupa la CGIL, poiché il PNRR sta subendo pesanti tagli e modifiche da parte del Governo, tali da mettere in dubbio i finanziamenti previsti per la Sanità calabrese. Ma questo il Commissario/Presidente Occhiuto non lo dice. Inoltre, Occhiuto afferma di avere le risorse necessarie a finanziare il piano, perché “abbiamo chiuso i bilanci e abbiamo dimostrato che c’è un avanzo di amministrazione”. Anche questo ci lascia fortemente perplessi, poiché i bilanci delle Aziende Sanitarie non hanno tenuto conto del debito storico, che ancora pesa come un macigno. Non ci convince, inoltre, la formazione per l’Emergenza/Urgenza, che viene “appaltata” alla Lombardia. Inoltre, quasi a voler mettere le mani avanti, Occhiuto ci tiene a precisare che la carenza di Medici da arruolare mette in forse la realizzazione del piano così congegnato, mentre, sempre a suo dire, le tante assunzioni effettuate negli ultimi due anni hanno evitato il rischio di chiusura degli Ospedali calabresi».

«Cgil e FP Cgil territoriali ricordano però - riporta in conclusione la nota - che le assunzioni di Personale effettuate negli ultimi due anni, sono riuscite a colmare solo parzialmente i vuoti di organico generati dai pensionamenti. Ad oggi, per esempio, i Dipendenti dell’Azienda Sanitaria di Cosenza sono meno di quanti ce ne erano 5 anni or sono, e che tutti i numeri della Sanità calabrese sono peggiorati: ciò conferma che c’è ancora molto da fare, per riportare la Sanità ai livelli pre-pandemia, e molto ancora di più, se si vogliono raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati nel piano di riordino delle reti che la Regione Calabria ha così ampiamente enfatizzato lo scorso 12 luglio. Riteniamo che il piano di riordino, così presentato, abbia bisogno di un confronto e di una discussione di merito. Per quanto ci riguarda, pertanto, riteniamo utile fare dei giusti approfondimenti, congiuntamente alla Conferenza dei Sindaci, nonché direttamente con i Sindaci delle Città destinatarie di Hub, e avendo come supporto attuativo, l’Atto Aziendale che l’ASP di Cosenza si accinge a predisporre, che necessariamente dovrà essere presentato alle parti sociali e alla stessa Conferenza dei Sindaci».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.