Saverio, il “cowboy calabrese” che vola in Texas per rincorrere il suo sogno
Il giovane che da Campana, piccolo borgo della Sila Greca, va oltreoceano per imparare tutti i segreti del “reining”, lì dove questa disciplina è nata
CAMPANA – Saverio Parrotta cavalca da sempre, fin da bambino, tanto da poter dire che i primi passi li ha fatti già con le redini in mano. Una volta salito in sella si è innamorato di quel brivido e il suo cuore ha iniziato a galoppare all’unisono con quello del suo destriero.
Questa passione è cresciuta con lui e, man mano che gli anni passavano, diventava sempre più grande. Per questo motivo, a soli 13 anni, ha iniziato a frequentare “La corte dei cavalli” di Luigi Primarosa a Francavilla Marittima dove ha potuto sperimentare e provare diverse discipline tra cui il team penning e il ranch sorting (sport che consistono nel separare vitelli dal resto della mandria o di spostarli da un recinto ad un altro). E proprio qui ha comprato la sua prima cavalla Quarter Horse.
Con lei Saverio ha iniziato il suo percorso nel reining, una disciplina dell'equitazione che tradotta letteralmente significa "lavorare di redini". Uno sport che trae le sue origini dal lavoro dei cowboy che, nelle vaste praterie americane, si servivano dei cavalli per radunare, muovere e contenere le mandrie di bovini.
La curiosità e la passione hanno spinto Saverio non solo ad allenarsi, ma anche a guardare video online per conoscere meglio questa disciplina e tutte le tecniche che la riguardano. Ma, ad un certo punto, anche i video non saziavano più la voglia di conoscenza del “cowboy calabrese” che a 16 anni decide di andare a Roma. Da Campana, piccolo borgo della Sila Greca, alla capitale d’Italia per coltivare la sua passione; ma questo sarà solo il primo step per Saverio.
A Roma conosce Dario Carmignani, noto atleta e cavaliere, e nelle sue scuderie si reca tutti i mesi per una settimana al mese proprio per imparare meglio il reining.
«Con Dario – ci rivela - è nato un bellissimo rapporto di amicizia. Lo stimo moltissimo sia come atleta che come persona. Durante questi anni mi ha aiutato tanto e mi ha dato diverse opportunità. Ho potuto seguirlo durante le sue gare in tutta Europa. E proprio Dario mi ha fatto conoscere il grande cavaliere Gennaro Lendi che mi ha permesso di montare a cavallo con a lui… Un’esperienza unica. Ed è sempre grazie a Dario che si sono aperte per me le porte dell’America».
Così Saverio vola in Texas, lì dov’è nata la disciplina che lo ha ammaliato. Per inseguire il suo sogno si ritrova nel “Tom McCutcheon Reining Horses” e lì conosce i cavalieri Tom McCutcheon, Tim Mcquay e Cade McCutcheon.
«È stata una bellissima esperienza. Ho avuto l’opportunità di essere seguito dai migliori trainer d’America, imparando nuove tecniche di addestramento, allevamento e gestione di un ranch. Lì il numero di cavalli e cavalieri è a dir poco impressionante».
Tre mesi intensi che hanno lasciato in Saverio un segno indelebile, tanto da pensare di ritornare presto oltreoceano.
«Quello che mi ha stupito del ranch texano – aggiunge - è l’organizzazione, l’ordine con cui gestiscono tutto quello che c’è da fare. Tornato in Italia sto cercando di imitarli sia nella cura dei dettagli e che nell’organizzazione».
Oggi Saverio, insieme ad Antonio Panebianco, sta costruendo un maneggio a Cassano Jonio dove allevare e addestrare cavalli Quarter Horse. I suoi obbiettivi futuri sono promuovere i cavalli del suo allevamento e partecipare come atleta nelle varie competizioni in giro per l’Europa, ma non dimentica di ringraziare quanti lo hanno sostenuto e supportato in questo suo percorso: «da Dario Carmignani, Gennaro Lendi a Tom McCutcheon, Tim Mcquay e Cade McCutcheon e tutta la famiglia Panebianco. Tutti loro sono stati fondamentali per me. Mi sento davvero fortunato per averli conosciuti. Ma tutto questo non si sarebbe mai realizzato senza l’appoggio della mia famiglia… a loro il mio “grazie” più grande».
Non ci resta che augurare a Saverio di realizzare i suoi sogni.