Per la prima volta nella storia un Sindacato entra in una caserma della Guardia di Finanza in Calabria
Taverna (Sinafi): «Questa evoluzione democratica è una conquista storica che andrà non solo a beneficio del sistema interno al Corpo ed alla vita lavorativa dei finanzieri»
COSENZA - «Per la prima volta nella storia un Sindacato è entrato in una caserma della Guardia di Finanza in Calabria per incontrare il personale di Cosenza e di Gioia Tauro e parlare di diritti, tutele e politiche del lavoro. Il Sinafi, il 15 e 16 giugno scorso ha tenuto, in sale gremite di finanzieri di ogni ordine e grado, diverse assemblee sindacali presso il Comando Provinciale di Cosenza, presso il Gruppo di Gioia Tauro e presso il Porto di Gioia Tauro, in località San Ferdinando».
Lo dichiarano Eliseo Taverna - Segretario Generale Nazionale Sinafi e Donatello Dodaro - Segretario Generale Regionale Sinafi Calabria
«La sindacalizzazione nel mondo militare – spiegano - è stata possibile solo dopo l'emanazione della sentenza della Corte Costituzionale 120/18 e della recente approvazione della legge 46/22 che ha sdoganato definitivamente il sindacalismo anche per le Polizie ad Ordinamento militare, qual è appunto anche la GdF. All'evento è intervenuto il Segretario Generale Nazionale Eliseo Taverna, insieme a componenti la segreteria nazionale e Donatello Dodaro, Segretario Generale Regionale, insieme ai componenti la Segreteria Regionale Calabria».
«Questa evoluzione democratica, auspicata da più di vent'anni dal personale, che anche tramite movimenti ed associazioni dedicate hanno creato le condizioni necessarie affinché il Paese si aprisse a questa incisiva evoluzione democratica, è una conquista storica che andrà non solo a beneficio del sistema interno al Corpo ed alla vita lavorativa dei finanzieri, perché sarà in grado di rendere migliori e più eque le condizioni di lavoro del personale, ma anche della collettività, in particolar modo in quei contesti sociali e socio-economici peculiari, qual è appunto la Calabria e nei quali, seppur indirettamente, potrà ricoprire un ruolo propositivo per migliorare la sicurezza urbana e la sicurezza economico-finanziaria dei cittadini».
«Poter contare su presidi democratici all'interno dell'unica Organizzazione di Polizia Economico-Finanziaria che, come è noto, è chiamata a svolgere il delicato compito di salvaguardare le entrate e le uscite degli Enti locali, dello Stato e dell'Unione Europea e quindi ad essere anche parte attiva e sinergica per azioni che portano ad una equità sociale vuol dire anche contribuire alla redistribuzione della ricchezza nella società, mediante le politiche attuate a favore della collettività dallo Stato e dagli Enti locali».