Movimento La Base: «Eugenio Bisogni ucciso dalla malasanità»
Secondo il movimento cosentini lo smantellamento della sanità non si fermerà anche per effetto dell’autonomia differenziata
COSENZA - «L'ennesima vita stroncata dalla malasanità, dalla privatizzazione funzionale ai potentati locali». Inizia all’attacco la nota stampa del Movimento cosentino La Base, che tornano ad accendere i riflettori sulla vicenda relativa alla tragica scomparsa di Eugenio Bisogni
«Fa riflettere quanto possa apparire normale una notizia come questa, alle nostre latitudini. Non spetta a noi rintracciare colpevoli fisici, ma dobbiamo gridarlo a gran voce e senza assuefarci che un'altra persona è morta a causa di un diritto negato!».
Secondo il movimento La Base lo smantellamento della sanità pubblica non si fermerà, le nuove manovre, tra cui l'autonomia differenziata, incombono su territori già devastati come la Calabria, e sarà l'ingiustizia a far da padrona.
«Ogni strage fa levare la maschera ai burocrati del potere, a prescindere che si muoia in mare, in ospedale o sul luogo di lavoro, le persone sono trattate sempre più come dei numeri in bilancio. Non troviamo pietà, vergogna, senso di giustizia. È evidente che per chi dovrebbe garantire i nostri diritti ogni morte rappresenti un mero terreno di scontro politico, un'occasione per scambi di opinioni di basso calibro. Le esperienze ce lo insegnano. Con rabbia - concludono - chiediamoci fino a che punto ancora si può accettare tutto questo!»