Diritto alla salute, Caloveto rende omaggio al medico di base per l'anno di servizio svolto in paese
Il diritto alla salute nelle zone dell'entroterra ha un valore doppio, garantisce assistenza alle fasce più deboli e tiene in vita intere comunità per le quali la privazione di servizi equivale alla cancellazione del diritto stesso di cittadinanza
CALOVETO - «Se l’impegno per la garanzia del fondamentale diritto alla salute qualifica in generale l’azione delle istituzioni pubbliche a tutti i livelli, quando si tratta di piccoli comuni dell’entroterra quell’attenzione ha un doppio valore, sia di tutela della salute della persone, soprattutto quelle in maggiore stato di disagio e debolezza; sia di sopravvivenza stessa delle comunità interne per le quali la privazione di servizi equivale alla cancellazione del diritto stesso di cittadinanza».
È quanto dichiara il Sindaco Umberto Mazza ringraziando il medico di base Milena Levote per l’impegno e la professionalità dimostrate in questo primo anno dal suo insediamento a servizio della piccola comunità della Sila Greca, dopo un periodo di assenza di figure mediche nell’ambulatorio cittadino.
Nei giorni scorsi, in occasione di questa speciale ricorrenza, in collaborazione con la Proloco e con tutta la comunità, alla presenza del vicesindaco Francesco Salatino, del consigliere delegato alla cultura Paolo Laurenzano e degli assessori Vittorio Mazza e Giuseppe Sapia, l’Amministrazione Comunale ha omaggiato la dottoressa Levote ringraziandola per il suo primo anno di lavoro con un incontro a lei dedicato, ospitato nel Polo Multifunzionale di Piazza dei Caduti.
«È stato – spiega il Vicesindaco – un gesto di affetto sentito da parte della nostra comunità. Vedere quella struttura di Sant' Antonio nuovamente attiva e perfettamente funzionante rappresenta un motivo di serenità, di incoraggiamento e di fiducia nella popolazione. Si tratta di un piccolo ma importante risultato, per il quale ci siamo spesi in ogni direzione e che oggi assicura alla cittadinanza quella indispensabile tranquillità derivante dalla non scontata disponibilità – sottolinea – di un servizio essenziale e prossimo per la cura della persona. Abbiamo così interrotto – conclude Salatino – quel disagio pesante del dover recarsi altrove per qualsiasi esigenza, da semplici consulti medici a criticità più importanti».