Cantiere Sibari-Roseto, il sindaco di Amendolara alza il tiro sulle opere compensative: «che fine hanno fatto?»
Pasquale Aprile ha scritto a Governo, Regione e Anas per chiedere un incontro urgente sull'entità dei fondi destinati alle opere: «Territorio pronto alla mobilitazione». Intanto il cantiere più grande d'Italia veleggia come da cronoprogramma
AMENDOLARA - Che fine hanno fatto le Opere compensative della Statale 106? È quello che si chiede il sindaco di Amendolara Pasquale Aprile annunciando una mobilitazione generale per la quale chiede supporto anche agli altri colleghi sindaci dei territori interessati dal grande cantiere del Megalotto 3 Sibari-Roseto: «Bisogna fare presto - dice Aprile -, anzi prestissimo, prima che sia troppo tardi».
L'indignazione nasce da una missiva «accorata» che il primo cittadino del paese della mandorla ha indirizzato, tra gli altri, al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile Matteo Salvini, al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e all'Anas nella persona del Dirigente Responsabile dell' Area Nuove Opere Silvio Canalella, per chiedere lumi sulle opere compensative dei lavori del Terzo Megalotto della strada statale 106.
Un vicenda, quella delle opere compensative, alla quale - secondo Aprile - «non è stato ancora possibile venirne a capo a distanza di 12 anni». Aprile, inoltre, nella sua lettera evidenzia come ai comuni «non sia consentito di partecipare ai tavoli tecnici che decidono cosa sia giusto e/o meritevole per i propri territori». «Quello che, però, non può essere assolutamente tollerato - scandisce il sindaco - è il diminuito valore finanziato di somme da destinare ad opere che, con i costi attuali, sono diventati di fatto, irrealizzabili».
Da qui la richiesta, urgente, «senza se e senza ma» da parte di Aprile «affinché venga convocato un incontro urgente per definire, immediatamente, una vicenda su cui si era stabilito che sarebbe stata posta la parola fine, all’indomani dell’approvazione del progetto da parte del Cipe, con una previsione di un aumento delle somme da mettere a disposizione dei detti comuni interessati, pari al 2% del valore dell’opera con contestuale aggiornamento dei costi e, per tanto, dei relativi impegni».
Intanto, il cantiere più grande d'Italia veleggia secondo il cronoprogramma dei lavori, nonostante la crisi dei costi di produzione che, però, non ha prodotto alcun aumento di capitale da parte dello Stato sull'entità dell'opera