Trebisacce, le opposizioni all'attacco sulle mozioni respinte in consiglio comunale
Scontro sulla trasmissione in diretta dei consigli comunali, sulla presenza telematica dei consiglieri in caso di grave impedimento e sulla creazione della Consulta delle disabilità.
TREBISACCE – Le opposizioni che siedono in seno al Consiglio comunale, o meglio parte di esse, si alleano, quanto meno per il tempo di un comunicato stampa congiunto. Il poi… si vedrà.
La nota stampa firmata da Andrea Petta, del gruppo Trebisacce 2030, e da Mimma De Marco e Antonio Aurelio del gruppo Insieme si Può si conclude con una frase lapidaria.
«Oggi si è scritta una brutta pagina nella storia politica di Trebisacce».
Ma cosa è successo durante il consiglio comunale che si è tenuto il 30 dicembre?
Nella nota stampa diffusa, congiuntamente firmata, c’è la ricostruzione di una parte dell’opposizione
«All'ordine del giorno dell'ultimo Consiglio comunale vi erano diverse mozioni presentate dal gruppo consiliare di opposizione ‘Insieme si può"’. Nella prima mozione si invitava l’Amministrazione a garantire la pubblica diffusione delle riprese delle sedute del Consiglio Comunale e ad utilizzare per la diffusione i diversi canali social di cui la stessa già dispone. Lo stesso gruppo presentava una ulteriore mozione, con l'obiettivo di garantire, in caso di legittimo impedimento, la presenza dei consiglieri alle sedute, sfruttando le modalità telematiche» è l’incipit.
A quanto emerge in modo esplicito dal testo del comunicato i gruppi d’opposizione in parola davano per scontata l’approvazione delle mozioni, considerando il carattere politicamente neutro delle stesse «volte a garantire l’accesso ad opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, tra l’altro, invalse nelle correnti, ordinarie prassi quotidiane».
Invece la maggioranza ha respinto le mozioni.
Era davvero così imprevedibile? Sotto il punto di vista politico no.
La maggioranza, premettendo che la trasmissione delle sedute consiliari rientra nel programma di mandato dell’Amministrazione, ha addotto come motivazione la volontà «In questo momento storico post-pandemico di mantenere un rapporto diretto con la cittadinanza», incentivando la partecipazione alla vita politica cittadina in presenza.
Insomma, la risposta è stata sostanzialmente si potrebbe fare, si farà, ma non adesso.
Inoltre, se pur esplicita la premessa, non è chiarissimo tuttavia quali saranno le azioni finalizzate ad incentivare la partecipazione alla vita politica in presenza, soprattutto nell’ambito del Consiglio comunale, spesso poco frequentato dai cittadini.
Se la prima mozione verteva sulla trasmissione tramite social dei consigli comunali, la seconda aveva ad oggetto la così detta partecipazione mista ai consigli comunali, cioè la partecipazione in parte in presenza e in parte on line dei consiglieri.
Nella sua risposta, il sindaco Aurelio, richiamando sempre il desiderio di far crescere la partecipazione alla vita politica cittadina, a maggior ragione per i consiglieri comunali, ha evidenziato come «A nulla gioverebbe un consigliere comunale virtuale. Non è assolutamente possibile concepire di poter ritenere di poter rappresentare la cittadinanza da casa su un comodo divano, perché le regole della politica richiedono impegno, costanza e serietà».
Giusto. Ma se sussistessero cause di forza maggiore, come ad esempio l’impossibilità fisica di partecipare ad un consiglio comunale, fosse anche in relazione ad un contagio da covid? Sarebbe opportuno privarsi del contribuito di un qualsiasi consigliere? Allo stesso tempo va evidenziato che la presenza ad un consiglio comunale garantisce una discussione viva, non mediata, coeva al momento. Lo potrebbe fare in egual misura una diretta web?
Sono temi che segnano il passaggio da un’epoca digitale all’altra, che torneranno spesso nei prossimi anni e di cui nell’ambito dell’ultimo consiglio comunale abbiamo avuto un primo assaggio.
«A nulla sono valsi gli interventi di Petta ed Aurelio – continua la nota stampa - Il primo volto ad esprimere un profondo dissenso per l'atteggiamento di estrema chiusura e in controtendenza rispetto i tempi moderni. Il secondo, invece, in replica ad una inesattezza del sindaco. Ed infatti, lo stesso sindaco, in chiave prettamente polemica, ha attaccato Petta, reo, a suo parere, di non aver dato seguito durante il suo mandato di una modifica della partecipazione al consiglio, come quella oggi proposta. Peccato che, come messo puntualmente in evidenza dal consigliere di opposizione Aurelio tale possibilità è stata prevista, con apposita circolare ministeriale, ai singoli Enti soltanto con la nota n. 33 del 2022 del Ministero dell’Interno – Dipartimento per gli affari Interni e Territoriali, avente ad oggetto lo svolgimento dei Consigli comunali in videoconferenza – art. 73, comma 1, del 18/2020, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n.27».
Nello stesso Consiglio comunale, è stata presentata un'altra mozione che invitava l’Amministrazione ad adottare il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche per il Comune di Trebisacce e di istituire una Consulta sulla disabilità per le politiche a favore delle persone disabili.
«Secondo voi, l’Amministrazione come ha risposto? – si chiede l’opposizione nel comunicato stampa - Ancora una volta ‘No’. Il consigliere Petta non ha potuto che esprimere il suo biasimo per una chiusura a un tema così delicato. I consiglieri esprimono pertanto, all'unisono profondo disappunto per il voto espresso dalla maggioranza guidata dal sindaco Aurelio. Si chiede sempre, giustamente, all’opposizione di evitare atteggiamenti strumentalmente e pretestuosamente ostruzionistici. Quanto accaduto in Consiglio comunale rappresenta l'esatto contrario. Le motivazioni addotte come rifiuto sono da ritenersi palesemente ‘pretestuose"’ e prive di valenza alcuna. Di fronte a condotte ‘positive’, di proposta, dell’opposizione, nell’ambito di un proficuo rapporto di collaborazione, infatti c’è stata una pregiudiziale chiusura della maggioranza, evidentemente per partito preso, per non ‘dare soddisfazione’’, al di là della meritorietá delle proposte».
Si, ma a cosa è stato detto di no, in merito a quest’ultima proposta? Al contenuto della mozione, a chi l’ha proposta o al quando è stata proposta?
A dare una risposta, più o meno condivisibile la si possa giudicare ma che è comunque una risposta, è stata, nell’ambito del Consiglio comunale, la delegata alle Politiche sociali, Tania Roseti, la quale ha messo in evidenza, in conclusione del suo intervento, la volontà da parte dell’Amministrazione comunale di realizzare un auspicato dialogo tra l’ente comunale e le realtà legate all’associazionismo attive sul territorio. «Pertanto – ha concluso la delegata – l’Amministrazione ritiene che tale dialogo possa instaurarsi al moment in via diretta, e che la creazione di una Consulta delle Disabilità rischierebbe di frammentare le sedi di interlocuzione, nonché di creare intermediazioni e lungaggini».
Insomma, l’opposizione continua con il pressing politico e la maggioranza risponde ad ogni attacco.
Resta il dubbio, tra una botta (di inizio anno) e una risposta, di quale sia l’effettivo giovamento che i cittadini di Trebisacce traggono da questo confronto serrato, i cui aspetti costruttivi, si spera, prima o poi si manifesteranno, perché ad oggi, ancora, non sono emersi.
Ma, in fondo, l’anno nuovo è appena iniziato!