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Immergersi nella natura incontaminata della Calabria in 48 ore: ecco dove andare e cosa fare

7 minuti di lettura

CALABRIA - Lonely Planet Italia (casa editrice che diffonde guide turistiche in tutto il mondo) ci porta nuovamente in Calabria, con la guida “48 ore”. Stavolta si va alla scoperta di una Calabria potente e sconfinata, con panorami mozzafiato e grandi foreste. L’entroterra della Calabria sa offrire molto, con avventure incredibili e attività inaspettate. Partendo dalla natura, nella guida di Lonely Planet Italia, si passa per i Giganti della Sila, il Parco nazionale del Pollino, il Parco nazionale dell’Aspromonte e molto altro ancora. Il percorso viene consigliato in mountainbike, in rafting... e molto altro. La guida Calabria Outdoor, di Lonely Planet, racconta cosa fare in Calabria e quali attività calabresi inaspettate si possono vivere. Ecco dove andare in Calabria per una gita di 48 ore.

Sarà l’entroterra a rivelarvi il lato più sorprendente della Calabria: un territorio di montagna capace di offrire tantissime possibilità per vivere avventure a stretto contatto con la natura. Dalle camminate alla mountain bike, dalle passeggiate a cavallo al rafting, mettetevi un paio di comode scarpe da trekking, prendete uno zaino con tutto il necessario e preparatevi a trascorrere le vostre giornate all’aria aperta, accompagnati da panorami eccezionali e da una natura selvaggia che qui riesce ad esprimere tutta la sua bellezza.

Parco Nazionale della Sila

L’altopiano più grande d’Europa, divenuto Parco Nazionale, è un ambiente naturale incredibile: foreste enormi, tra le quali si aprono radure e grandi pascoli, laghi immensi e montagne incontaminate che regalano panorami superbi e tante possibilità di vivere esperienze outdoor a stretto contatto con la natura. Iniziate il vostro viaggio da Sersale, nella Presila catanzarese, a 15 km dal mare, su un bellissimo balcone di roccia che gode di una vista grandiosa sul Golfo degli Aranci, da Capo Colonna fino a Badolato: nei dintorni, immersi nella macchia mediterranea, ci sono tanti sentieri che permettono di scoprire canyon, gole, suggestive cascate dove fare anche il bagno, e di esplorare la Valle del Tacina.

A circa 5 km dal paese, il territorio della Riserva Naturale Regionale Valli Cupe offre notevoli spunti dal punto di vista paesaggistico, storico e naturalistico: qui si trovano enormi distese di felce preistorica (Woodwardia Radicans), particolare specie di vegetazione tropicale montagna, che nel Terziario, durante il Mesozoico, ricopriva l’Italia intera. Canyon, gole, forre, cascate e alberi secolari, caratterizzano questa zona che si allunga fino alle ultime propaggini sudorientali della Sila. Le gole, con le loro pareti altissime di colore rossastro, si possono scoprire risalendo la fiumara Fegato (per arrivare fino alle sorgenti ci sono circa 4 ore di cammino) e insinuandosi nel canyon per esplorarne le profondità, oppure scendendo dal Monte Raga per ammirare le gole dall’alto: per visitare le gole è obbligatorio farsi accompagnare dalle guide escursionistiche.

Proseguite salendo fino ai 1765 metri di altezza del Monte Gariglione, il più alto della Sila Piccola: i suoi versanti sono ricoperti da meravigliosi boschi punteggiati di alberi secolari, soprattutto abeti e pini larici, testimoni della foresta che nel corso dei secoli è stata sfruttata con grande intensità per il suo prezioso legname. Per immergervi in questo santuario naturale, partite dal Rifugio Leone Grandinetti (chiuso), a quota 1611 m, attraversate i pascoli del fondovalle e fiancheggiate la Caserma forestale Gariglione, chalet in stile alpino realizzato all’inizio del secolo scorso per ospitare le maestranze durante i tagli. Da questo punto inizia il Sentiero dei Giganti (facile; 1 h), che attraversa un magnifico bosco di alberi secolari per poi raggiungere la vetta fitta di verde della montagna. Arrivate poi fino a Lorica, sulle sponde del Lago Arvo, secondo lago più grande della Calabria, una delle località più gettonate della Sila: qui troverete strutture ricettive, ristoranti, locali e tante attività per vivere intensamente questo meraviglioso territorio. Dalle camminate facili a quelle più impegnative, dai giri in bicicletta allo sci, dalle passeggiate a cavallo fino alle attività acquatiche, le proposte sono davvero tante: lasciate a casa la pigrizia e tornerete più in forma di prima.

Una delle esperienze da non perdere è la vetta del Monte Botte Donato, che con i suoi 1928 metri di altezza è la montagna più alta della Sila. Potete raggiungere la cima in auto, percorrendo la ‘Strada delle vette’, che da Lorica si inerpica piena di tornanti nei boschi, oppure potete decidere di noleggiare una mountain bike e salire dal Sentiero Italia che prima costeggia il lago e poi si inerpica tra i boschi. O ancora potete salire a piedi, guadagnandovi con il sudore il meraviglioso panorama che spazia dall’Etna al Pollino. E su questi pendii, in inverno, si può anche sciare grazie agli impianti della Lorica Ski Area che partono dal paese. E le possibilità di vivere il lago non mancano: se volete provare l’emozione di navigare sulle sue acque, potete fare un’escursione con il battello elettrico, noleggiare una bikeboat, divertente bicicletta galleggiante che si affiderà completamente alle vostre gambe per portarvi in giro, o un kayak che, con la forza delle vostre braccia, vi condurrà nelle zone più isolate del bacino e che, volendo, potete usare anche per la pesca sportiva. 

Lasciate le acque placide del Lago Arvo, fate una piccola deviazione a San Giovanni in Fiore, per scoprire i luoghi nei quali dell’abate Gioacchino da Fiore, teologo della Trinità e autore del Liber Figurarum, la più rilevante raccolta di teologia simbolica del Medioevo, e per visitare la splendida di Abbazia di San Giovanni in Fiore. Continuate quindi il vostro itinerario fino a Camigliatello Silano: qui fate una piccola pausa culturale per visitare la Nave della Sila, museo che documenta il movimento migratorio calabrese attraverso foto e video, e la Torre Camigliati, edificio storico ristrutturato di recente che ospita una mostra permanente del fotografo Mimmo Jodice dedicata ai luoghi del Grand Tour in Calabria.

 E sempre per conoscere meglio la storia della Calabria, accomodatevi sui sedili in legno del Treno della Sila, treno a vapore che, tra fischi, sbuffi e sferragliamenti, copre la tratta ferroviaria a scartamento ridotto Moccone-Camigliatello-San Nicola e vi regalerà l’emozione di un viaggio nel passato. Ritornate quindi nella natura, costeggiate il Lago Cecita e raggiungete i Giganti della Sila, alberi secolari alti come palazzi, pini larici e aceri montani piantati nel XVII secolo dai baroni Mollo e cresciuti fino a superare i 40 m di altezza e i 2 di larghezza: questi giganti sono una vera meraviglia naturale. Passeggiando a testa in su lungo i sentieri delimitati da recinzioni, potrete meravigliarvi ammirando l’imponenza di questi patriarchi, alcuni dei quali all’interno dei loro enormi tronchi scavati hanno dato rifugio a briganti e pastori. Se volete conoscere da vicino l’ambiente naturale della Sila attraverso sentieri naturalistici, osservatori faunistici, musei, giardini geologici e recinti faunistici, nel Parco trovate il Centro Visita Antonio Garcea e il Centro Visita Cupone. 

Parco Nazionale del Pollino

Il Parco Nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia, comprende il Massiccio del Pollino e i Monti dell’Orsomarso, geologicamente diversi e, proprio in virtù di questa differente storia naturale, responsabili di una sorprendente varietà e bellezza paesaggistica. La porta di accesso al Parco si trova sull’altopiano di Campotenese: la Catasta del Pollino è un’avveniristica realizzazione architettonica, con la forma di un’ordinata catasta di legna, ben inserita nel contesto. Qui, grazie a Donato Sabatella, Sergio Senatore, Manuela Laiacona e Giovanni Gagliardi, i soci fondatori e ideatori del progetto dell’hub turistico, e al loro staff, potrete documentarvi con una libreria e video didattici, acquistare il set di mappe escursionistiche del Pollino e pianificare le vostre avventure, ad esempio quelle alla ricerca del pino loricato, simbolo del parco, ma anche rifocillarvi con specialità del territorio, vini locali e birre artigianali, e fare acquisti di prodotti locali.

A proposto del pino loricato, il Pollino è l’unica zona d’Italia e una delle poche in Europa dove potrete ammirarli e gli ‘spot’ migliori sono indicati sulle mappe ufficiali con un’icona dedicata. Una curiosità: il termine loricato si riferisce alla particolare foggia della corteccia, che assomiglia alla corazza di un soldato romano (loricum). Continuate la vostra esplorazione passando alla Grotta del Romito, grotta carsica Geosito Unesco, eccezionale scoperta risalente al 1961, quando fu portato alla luce un sito di insediamento e sepoltura di un’antica comunità molto evoluta. I ritrovamenti hanno permesso di fare notevoli passi avanti dal punto di vista della conoscenza storica e della ricerca scientifica. Tra gli altri, i resti di uomo preistorico effetto da nanismo con il dna perfettamente conservato sono oggetto di studi sull’evoluzione delle malattie genetiche e il calco intatto di un cervello all’interno di un cranio di un bambino ha dimostrato per la prima volta che, da ventimila anni, il cervello umano non si è mai modificato dal punto di vista morfologico.

Inoltre, qui ci sono prove che già nel Paleolitico i componenti di tale comunità si aiutassero l’un altro, unico esempio al mondo di Paleo-Welfare, prestando cure ai malati, e soprattutto avessero una sensibilità artistica ben sviluppata. Lo dimostra il graffito del Bos primigenius, un bovide oramai scomparso dalla penisola, con lunghe corna, ritratto su pietra sfruttando le caratteristiche della roccia per creare profondità con una sensibilità artistica che vede fondersi due stili incisori lontanissimi tra loro, uno tipico della fascia mediterranea e l’altra del nord della Francia. Lasciata la grotta, gettatevi nelle acque del Fiume Lao, l’impetuoso torrente che riga il settore nord-orientale del Pollino, nei pressi di Papasidero. È il luogo perfetto per gli sport adrenalinici che si praticano buttandosi giù per i fiumi in gommone, il rafting, o con la muta e il casco, il canyoning. E tutto a pochi chilometri dal relax delle spiagge. Per informazioni e per organizzare la gita, potete rivolgervi alle guide di Pollino da Vivere.

Un’altra zona del parco particolarmente indicate per le attività outdoor è la Riserva Naturale Orientata Valle del Fiume Argentino, un’area verde e ombrosa, caratterizzata dal costante borbottio del torrente, varie rapide e cascatelle, fra le quali la stretta e alta Cascata Ficara. L’accesso alla valle è libero a piedi, regolamentato e sostanzialmente vietato per le auto. Ci sono varie possibilità escursionistiche con percorsi fra gli 8 e i 25 km di lunghezza. All’imbocco, ai piedi di Orsomarso, si trova un centro escursioni dove raccogliere informazioni, ma anche utilizzare la piccola palestra di roccia, partecipare a corsi di escursionismo, orientamento, birdwatching e mountain bike per bambini e ragazzi.

Per conoscere cosa fare anche nel Parco Nazionale dell’Aspromonte continua a leggere su LonelylanetItalia.it

(Fonte lonelyitalia.it - Denis Falconieri)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia