Anche l’Aletti promuove il Biondo di Trebisacce
Il dirigente Costanza: «Impegnarci nella tutela e valorizzazione di alcuni prodotti locali è fondamentale e noi siamo sempre pronti a fare la nostra parte»
TREBISACCE - Anche l’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce è impegnato nella tutela e valorizzazione dei prodotti locali e, in particolare, dell’arancio tardivo di Trebisacce. La tematica ha coinvolto in prima persona le allieve e gli allievi della Sezione di Enogastronomia, pure nell’ambito delle programmazioni inerenti il PCTO (ex “Alternanza Scuola-Lavoro”).
L’impegno dell’Aletti è stato reso manifesto, in pubblico, nel corso della due giorni locale dedicata al cosiddetto “Biondo di Trebisacce”: docenti e allievi hanno allestito uno stand che ha registrato grandi presenze e consensi da parte dei numerosi ospiti della Festa di Trebisacce. Il tutto a coronamento, appunto, di un lungo percorso ad hoc che, negli ultimi mesi, ha caratterizzato l’opera di recupero del frutto trebisaccese anche in proiezione di un suo migliore sfruttamento in ambito di accoglienza turistica.
Questo lavoro ha avuto un suo primo riflesso concreto nel corso della “Festa del Biondo”. A coordinare le forze dell’Aletti ci hanno pensato la professoressa Annarita Stinca e i professori Vincenzo Esposito e Vincenzo Russo. In rappresentanza degli allievi dell’Istituto, hanno partecipato allo stand dell’Aletti le ragazze e i ragazzi delle classi 3 H e 5 H. I nostri chef hanno servito una insalata di riso a base di “Biondo” e baccalà”, nonché una torta profumata con crema pasticcera al “Biondo” preparata dagli altri allievi della 4 H.
«Uno degli obiettivi della nostra mission è proprio quello di avere un rapporto proficuo con il nostro territorio, di sentirci protagonisti del suo progresso – ha commentato il Dirigente Scolastico, Alfonso Costanza – Sotto quest’aspetto, impegnarci nella tutela e valorizzazione di alcuni prodotti locali è fondamentale e noi siamo sempre pronti a fare la nostra parte, convinti come siamo dell’importanza del ruolo che anche come Scuola siamo chiamati a interpretare con professionalità ed entusiasmo».