2 ore fa:«È tempo che a Corigliano-Rossano si inizi seriamente a parlare di Capoluogo»
3 ore fa:Incetta di premi per i partecipanti al torneo FITP del Tennis Club Atletico Rossanese
37 minuti fa:Truffa un'anziana, arrestato 55enne di Cassano
7 minuti fa:San Basile, Il presidente Bajram Begaj inaugurerà la più grande statua di Skanderbeg d'Italia
3 ore fa:Cassano Jonio avrà la piattaforma per l'atterraggio dell'elisoccorso anche in notturno
1 ora fa:Amministrative Crosia, Italia Viva aderisce alla lista civica "CambiaVento"
1 ora fa:Salimbeni risponde agli attacchi: «Chi non pagava praticamente nulla, dai rifiuti all'acqua, contesta che noi paghiamo»
2 ore fa:Stasera a Co-Ro l'incontro con il deputato Angelo Bonelli
4 ore fa:Resi noti i nomi dei vincitori del 38esimo Premio Nazionale Troccoli Magna Graecia
4 ore fa:Poste Italiane, da oggi 2 maggio in pagamento le pensioni

Saccomanno (Lega) ricorda la strage di Capaci, ma afferma che da allora poco è cambiato

2 minuti di lettura

CATANZARO - «Sono trascorsi trent'anni dalla strage di Capaci, ma l'insegnamento di Giovanni Falcone sembra non sia servito a nulla! La strage del 23 maggio 1992 ove persero la vita la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, sembra una realtà lontana e non sembra che i fatti che si sono susseguiti abbiano veramente aperto quello spartiacque che avrebbe dovuto rafforzare ancor più la lotta contro le mafie. Diceva Giovanni Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini"».

Lo dichiara attraverso un comunicato stampa il commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno.

«Tutto vero! Tanto si è fatto nel tempo per combattere la criminalità organizzata che – afferma Saccomanno - dopo il periodo buio delle bombe e degli attentati, ha iniziato un nuovo percorso più sotterraneo e pericoloso: l'inserimento ed il condizionamento delle istituzioni per aumentare potere ed affari, coinvolgendo tutti con il solo fine dello sfruttamento al massimo delle risorse. Tutto chiaro, tutto ben delineato. Ma, quello che lascia molto perplessi è il sistema giustizia che non sembra funzionare adeguatamente. Non vi è uniformità di azione. Tutto è lasciato sulle gambe di pochi uomini che hanno e stanno sacrificando la propria vita e quella delle famiglie per portare avanti una battaglia vera e senza se e senza ma».

«Ma, non è il sistema che combatte. Sono i singoli – continua il commissario Lega - con la loro disponibilità, sensibilità, moralità, coerenza, capacità, volontà! Il sistema appare, invece, molto condizionato, infiltrato, non reattivo. Lontano dalle bombe, dagli attentati, dalle stragi, a distanza di trent'anni si deve registrare un silenzio devastante che ha consentito alla criminalità organizzata di proseguire nella sua azione e di inserirsi anche nei gangli vitali delle istituzioni. Giovanni Falcone parlava di idee che avrebbero dovuto camminare sulle gambe degli uomini. Ma, quanti uomini oggi hanno idee e possono ritenersi veramente liberi? Le elezioni del nuovo Procuratore Nazionale della DDA è la riprova di come i condizionamenti ancora esistono e sono molto forti anche dinnanzi a scelte così importanti».

«Ha affermato Giuseppe Marra (Autonomia e Indipendenza), componente del CSM, che "Gratteri è il simbolo della lotta alla criminalità organizzata, come si evidenzia nel processo "Rinascita Scott" che si sta svolgendo contro le cosche della 'ndrangheta. Gratteri – sostiene Saccomanno - è anche il simbolo dei magistrati che non hanno alcuna relazione con la politica. E questo si può vedere nelle interviste rilasciate contro le recenti riforme della giustizia. Ed è il simbolo anche di quei colleghi che non sono mai stati iscritti alle correnti della magistratura"».

«Infine – conclude il commissario Lega - non si può non richiamare, tra l'altro, l'intervento del consigliere laico Stefano Cavanna, in quota Lega: "La premessa del primo presidente Curzio mi hanno un po' turbato. Dire che bisogna supportare con il massimo dei voti il candidato che sarà eletto, mi fa pensare che già si sa chi sia il vincitore. Non mi è mai piaciuto il conformismo e non mi piace neanche in questo caso. Questa è una scelta di due divisioni diverse di questo ufficio, perché dalle audizioni sono emersi due modi di operare in modo opposto”. È proprio per questo è indispensabile partecipare e votare i referendum non potendo essere il CSM gestito da gruppi che manifestano o fanno pensare a posizioni partitiche contrapposte!».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.