Parco del Pollino, i carabinieri rendono pubblici i dati sul monitoraggio delle trote
L'attività si è svolta in 14 stazioni all’interno di 11 corsi d’acqua all'interno della riserva, emersi dati significativi di presenza di popolazioni autoctone della “specie vulnerabile”
ROTONDA – «Si è tenuto ieri presso la “Catasta” di Campotenese un incontro tecnico/operativo tra i Carabinieri Parco ed il Settore conservazione della fauna dell'ente Parco. Alla presenza del Tenente Colonnello Cristina Potenza e del dottor Pietro Serroni sono stati presentati i risultati delle azioni di monitoraggio svolte sulla popolazione di Trote nell’area protetta calabro-lucana e delle attività di controllo sui siti interessati da attivare per la prosecuzione del progetto Life».
Lo comunica il Raggruppamento Carabinieri Parchi - Parco nazionale Pollino, attraverso un comunicato stampa.
«Un monitoraggio – si legge nella nota - effettuato in 14 stazioni all’interno di 11 corsi d’acqua dislocati nel Parco nazionale del Pollino, che ha interessato i comuni di Verbicaro, Grisolia, Acquaformosa, San Donato di Ninea, San Sosti, Mottafollone, Santa Agata di Esaro, Laino Borgo, Laino Castello, Saracena, Orsomarso, Papasidero, Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore, Castelluccio inferiore, San Severino Lucano».
«Dal monitoraggio sono emersi dati significativi di presenza di popolazioni autoctone di trota mediterranea, il salmonide caratteristico dell’area mediterranea, protetta dalla Direttiva Europea Habitat, in alcuni siti Natura 2000 localizzati in Italia e in Francia. La trota mediterranea – dichiarano i carabinieri - è stata dichiarata “specie vulnerabile” in Europa e a rischio critico di estinzione nel territorio italiano e necessita di interventi di conservazione ai quali il Parco nazionale del Pollino sta lavorando avvalendosi anche della collaborazione dei Carabinieri Forestale sempre in prima linea per la salvaguardia e la tutela ambientale».