Emergenza cinghiali, Gallo chiede al Governo leggi adeguate e in tempi brevi
L'assessore regionale all'agricoltura fa appello a Palazzo Chigi affinchè quello dei cinghiali non diventi anche un problema di ordine pubblico e sicureza
CATANZARO - «L’emergenza cinghiali va affrontati con i giusti mezzi per tutelare le produzioni agricoli e l’ambiente, ma anche per evitare che si trasformi in questione di ordine pubblico e sicurezza, come invece sta accadendo con sempre maggior frequenza».
Lo dice l’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo, sollecitando il Governo al rispetto degli accordi stretti in sede di Commissione Politiche Agricole, all’interno della conferenza Stato-Regioni.
«Il coordinatore della Commissione, il collega assessore veneto Federico Caner – osserva Gallo – ha già richiamato l’attenzione dell’esecutivo, anche in via ufficiale, su una tematica che va diventando ogni giorno più seria e rispetto alla quale mancano risposte ferme».
Il riferimento corre a quanto stabilito in sede di Commissione un paio di settimane addietro, con la condivisione del Mipaaf e la disponibilità del Ministero della Transizione ecologica: «In quella occasione, sotto la spinta unanime di tutte le Regioni – ricorda Gallo – il MiTe si era impegnato a favorire l’inserimento in un decreto legge di nuove misure utili al contenimento del proliferare dei cinghiali. In particolare, nel provvedimento in questione, dovrebbero trovar posto l’estensione di due mesi del periodo di caccia al cinghiale; l’autorizzazione dei piani di abbattimento anche per motivi sanitari, per la tutela del suolo, la difesa delle produzioni zoo-agro-forestali, la sicurezza e l’incolumità pubblica; la possibilità di cacciare gli ungulati pure nelle zone vietate alla caccia e nei contesti urbani e, ancora, la facoltà di impiego, nelle azioni di contenimento, oltre che dei selettori, anche dei Carabinieri Forestali, della Polizia Locale e dei proprietari o conduttori dei fondi, muniti di licenze per l’esercizio venatorio».
Ad oggi, però, osserva Gallo: «Il percorso tracciato è diventato oggetto di assurde contestazioni che sembrano frenarne l’iter, aggravando la situazione a danno degli agricoltori e dei cittadini».
Conclude l’Assessore regionale calabrese: «Ci auguriamo che il Governo saprà tenere la barra dritta ed andare avanti con determinazione, Per quanto ci riguarda, continueremo ora a seguire l’evoluzione degli eventi, confidando che l’impegno delle Regioni venga presto trasformato in atto di legge».