«Che la Calabria non diventi il campo profughi d'Europa»
Lo dichiara l'europarlamentare calabrese Sofo (FdI), chiedendo ai refenti del nuovo Patto sulle Migrazioni, di andare in Calabria e toccare con mano le difficoltà dei comuni che ospitano i migranti
BRUXELLES - «Ho chiesto ai referenti che, per conto di tutti i gruppi parlamentari a Bruxelles, si sta occupando dei negoziati per la stipula del nuovo Patto sulle Migrazioni e nello specifico del regolamento riguardante la gestione degli sbarchi e dell'accoglienza di venire in delegazione in Calabria per conoscere quei territori e quelle amministrazioni locali che ogni giorno si ritrovano ad affrontare, da soli, le conseguenze dell'emergenza migratoria».
Così l'eurodeputato di Fratelli d'Italia Vincenzo Sofo, membro del partito di Giorgia Meloni in commissione per gli affari interni al Parlamento europeo ha reagito ai recenti nuovi sbarchi di migranti nelle coste calabresi.
«Stiamo parlando di un'immigrazione massiccia che si stima avrà dimensioni sempre maggiori a causa del boom demografico del continente africano e delle conseguenze della crisi ucraina e che l'Unione Europea – afferma Sofo - oggi alle prese con la riforma del Trattato di Dublino e dunque del regolamento per la gestione degli arrivi clandestini, è intenzionata a continuare a scaricare sui cosiddetti luoghi di primo approdo».
«Senza sapere, o facendo finta di non saperlo, che si tratta spesso di territori già afflitti da depressione economica, arretratezza infrastrutturale, carenza occupazionale e presenza criminale. Territori nei quali amministrazioni di piccoli comuni – continua l’europarlamentare - dunque senza né personale né risorse né strumenti giuridici e amministrativi, a gestire questa ulteriore emergenza nel disinteresse di governo nazionale e istituzioni europee».
«Parliamo di piccolissime realtà, come dimostra il caso di Roccella Jonica, che con questi ritmi saranno costrette a dover gestire in solitudine un'ondata di migranti enorme rispetto al numero di abitanti. Ho dunque richiesto – conclude Sofo - all'interno della commissione parlamentare che si occupa di politiche migratorie l'organizzazione di una missione nella nostra regione da parte di una delegazione di eurodeputati al fine di raccogliere le vere esigenze di questa terra che vuole sviluppo, non diventare il campo profughi d'Europa».