Per "Punto e capo" Cariati è «ripiombata del medioevo». Ecco perché
«Un'amministrazione arrivata al fallimento totale» questa l'accusa mossa dai consiglieri del movimento all'amministrazione comunale a guida Greco
CARIATI - «Mentre nel Paese e nel mondo si ragiona di rilancio e di futuro, a Cariati va in scena il Medioevo!». E’ quanto si legge in una nota stampa dei consiglieri opposizione Cariati punto e a capo, del comune di Cariati.
«Alle dimissioni del consigliere Ciccopiedi, lasciate cadere nel più totale silenzio dall’interessata a da una maggioranza silente e sempre più intenta ad arraffare quel poco che è rimasto nel palazzo, segue, come un fulmine a ciel sereno - si legge nella nota - la rinuncia a subentrare in consiglio comunale da parte di Franca Brunetti, che in una lettera protocollata in data odierna addebita il diniego solo ed esclusivamente al fallimento totale dell’Alternativa e all’incapacità assoluta di un sindaco che nulla ha fatto in 7 anni per la nostra comunità».
«E da quanto si apprende, nonostante i tentativi, le laute promesse da parte del cerchio magico ad accettare il posto in consiglio agli ex “dimenticati” candidati alternativi rimasti, la Brunetti non sarebbe la sola a rinunciare allo scranno in consiglio comunale. Nessuno, infatti – affermano i consiglieri di opposizione - sembrerebbe disposto, a mandato quasi esaurito, a rendersi corresponsabile di un fallimento politico e amministrativo senza eguali nella storia di Cariati».
«Il sindaco e i suoi sordi, muti e ciechi consiglieri reggisacco, dovrebbero solo prendere atto della realtà delle cose e dello stato comatoso in cui hanno ridotto Cariati ed invece di continuare a disamministrare dovrebbero rassegnare le dimissioni e liberare finalmente un paese che hanno privato di qualsivoglia credibilità. Da sempre diventare consigliere comunale – si legge nel comunicato stampa - anche subentrando dopo in consiglio, era motivo di prestigio. Oggi a Cariati, pur di non essere accomunati a tale scellerato modo di gestire la cosa pubblica, si rinuncia a diventare rappresentanti democratici dei cittadini. È le responsabilità di questo fallimento totale sono da ricercare, solo ed esclusivamente, nel disastro politico, amministrativo, economico e sociale attuato alla perfezione da chi, invece aveva promesso, mentendo spudoratamente, di essere “salvatore della patria”».
A quanti non accettano più questo stato di cose non resta che lanciare un invito preciso e a gran voce ai signori Dis-Amministratori – concludono i consiglieri di opposizione - finitela una volta per tutte con questo imbarazzante circo e andate a casa! Con i vostri molteplici interessi personali da difendere, che vi continuano a tenere incollati alle poltrone avete abbondantemente superato ogni limite».