Spoke Co-Ro, la cura monoclonale funziona e ci sono ottime notizie per il futuro
La dottoressa Teresa Cirò ci spiega come e quanto è efficace l'uso delle cellule monoclonali per combattere il Covid
CORIGLIANO ROSSANO – Disponibile in Italia a partire da marzo 2020, la prima terapia basata sugli anticorpi monoclonali, farmaci specifici contro il Covid-19, autorizzati in via emergenziale scorso per persone particolarmente fragili, arrivano allo spoke di Corigliano-Rossano. Da inizio febbraio 2021, lo spoke è “Centro Prescrittore” dell’Asp di Cosenza, il primo nella provincia.
Per capire bene dinamiche e modalità di prescrizione e somministrazione degli anticorpi, incontriamo la dottoressa Teresa Cirò, farmacista dirigente dello spoke, che ci spiega in modo molto chiaro, come agiscono gli anticorpi monoclonali e a chi si possono somministrare.
«Sono anticorpi progettati per legarsi alla proteina spike, bloccando l’ingresso del virus nelle cellule umane» spiega la dottoressa, specificando che l’efficacia della cura monoclonale è evidente, soprattutto quella Sotromivab nel bloccare la diffussione della variante omicron del virus.
«Per la somministrazione, che avviene per via endovenosa basta un day hospital – continua la farmacista –, dopo la quale, il paziente resta sotto osservazione medica per verificare che non ci siano effetti collaterali». La terapia monoclonale si effettua quando il virus è stato contratto da non più di 10 giorni e non si manifesta con gravi sintomi; prescrivibile anche ai bambini di età superiore ai 12 anni, che siano anche in questo caso, considerati fragili o a rischio.
Tutto questo per evitare ospedalizzazioni e l’aggravamento delle condizioni di salute di soggetti che abbiano uno o più fattoti di rischio, quindi con patologie pregresse al Covid. La terapia è somministrabile a soggetti vaccinati e non. «Vorremmo che ancora più persone che hanno contratto il Covid, potessero usufruire di questa terapia davvero efficace, che in piena osmosi con il primario del reparto covid, dottor Malomo, sta avendo un riscontro molto più positivo delle aspettative».
Ci facciamo spiegare inoltre, l’iter burocratico per poter accedere alla terapia monoclonale presso le strutture ospedaliere: «La segnalazione dei pazienti idonei a ricevere la cura, viene fatta dai medici di base all’Usca, che autorizza i medici abilitati e preposti, a somministrare la terapia».