Il “Movimento per la Vita” di Co-Ro compie 36 anni: da marzo diversi appuntamenti per celebrare l’evento
La 44esima Giornata della Vita prevista per domenica 6 febbraio è rimandata di qualche settimana «con l'auspicio di consentire una migliore partecipazione in presenza e in maggiore sicurezza»
CORIGLIANO-ROSSANO – «La battaglia per i diritti di questo territorio, tra tutti quello della sanità, del lavoro, della tutela delle famiglie e delle persone con disabilità, richiede un impegno trasversale ed inclusivo. Oltre la pandemia, servono maggiori sinergie e reti».
È quanto dichiara Natale Bruno, Presidente del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano, sodalizio che si prepara a celebrare nel 2022 il 36esimo anniversario dalla sua fondazione con una serie di eventi e momenti culturali in programma a partire da marzo.
«La 44esima Giornata della Vita prevista per domenica 6 febbraio - informa Bruno - è rimandata appositamente di qualche settimana, con l'auspicio di consentire una migliore partecipazione in presenza ed in maggiore sicurezza».
Custodire ogni vita, dal concepimento alla morte naturale. È, questo, il tema indicato dalla Conferenza Episcopale Italiana per l’edizione 2022 della Giornata, occasione propizia per riflettere sul dono della vita.
«Un dono – prosegue il Presidente del Movimento Pro-Life - che implica diritti e doveri su sé e sugli altri, ma che soprattutto rivendica una maggiore attenzione dalle istituzioni».
«Siamo fieri – prosegue Bruno - di poter contare su soci e sostenitori dalle qualità umane e sociali di primo livello; così come lo siamo per il costante sostegno dell’Arcidiocesi. Dai primi mesi di episcopato di Monsignor Maurizio Aloise è bello vedere tanto entusiasmo attorno ad un pastore particolarmente dedito agli ultimi e che, nonostante i limiti della pandemia, dimostra un amore particolare dello stare tra la gente».
Bruno coglie l’occasione per ricordare il giornalista Giuseppe Savoia, prematuramente scomparso, un mese fa, per le complicanze del Covid.
«Oltre a condividere la stessa passione per l'arbitraggio – conclude Bruno- ricordo la sua professionalità di uomo dell'informazione. Ciascuno di noi ha legittime considerazioni o simpatie valoriali, personali ed anche politiche, ma sulla comunicazione e sulla ricostruzione della verità bisogna essere intransigenti, proprio come Giuseppe».