«Bene i “Caffè Alzheimer”. Occorre ora, capire il percorso su cui si muoverà il progetto»
È quanto afferma Garofalo, portavoce dell’associazione amici “Alzheimer nel cuore”, di Cassano: «Si tratta di una iniziativa importante ma che deve trovare piena attuazione in sinergia con le esperienze locali»
CASSANO JONIO - «Apprendo che nell’ultima seduta della giunta regionale, su proposta dell’assessore al welfare, Tilde Minasi, ha approvato una delibera con la quale vengono previsti i “Caffè Alzheimer”. Occorre ora, capire il percorso su cui si muoverà il progetto verso questi pazienti affetti da questo terribile morbo. Da tempo andiamo auspicando un’inversione di rotta su questo terreno».
È quanto afferma Francesco Garofalo, portavoce dell’associazione amici “Alzheimer nel cuore”, di Cassano Jonio.
«Senza dubbio – aggiunge - si tratta di una iniziativa importante ma che deve trovare piena attuazione in sinergia con le esperienze locali, coinvolgendo le famiglie, le associazioni, gli addetti specializzati e le aziende sanitarie».
«Si tratta –prosegue Garofalo -, di dar vita ad una vera e propria rivoluzione nel settore dei servizi sociali, che deve trovare concretezza in un’assistenza domiciliare integrata sempre più qualificata ed efficiente. È un percorso in cui evidentemente, vanno investite risorse economiche e personale infermieristico, assistenti sanitari ausiliari e infine, ma non per ultimo, medici specializzati».
«A questi vanno aggiunti – evidenzia -, una serie di attività in cui l’ammalato possa usufruire di interventi di stimolazione cognitiva, nonché sostegno psicologico individuale o di gruppo, per la valorizzazione e la promozione delle risorse personali».
«Auspico che possa essere attivato presso il poliambulatorio di Cassano, un centro di ascolto per il caregiver famigliare rivolto a chi si spende cura di un proprio caro non autosufficiente o con disabilità e il cui carico assistenziale stia risultando troppo gravoso. Il servizio telefonico può essere un ascolto e di supporto psicologico e informazioni sui servizi offerti dal servizio sanitario regionale e dalle associazioni del territorio che possono aiutare il caragiver a gestire le di difficoltà legate all’assistenza del proprio caro» conclude.