«Anche Cassano abbia il mammografo»
Afferma Felictia Laurito, presidente del Centro anziani di Lauropoli: «Così come è necessario che il presidio venga dotato di un ecografo. Rafforzare la medicina territoriale, per decongestionare gli ospedali»
CASSANO JONIO - «Anche Cassano abbia il mammografo. La proposta avanzata in tal senso, da Francesco Garofalo, portavoce del comitato spontaneo di cittadini per la difesa al diritto alla salute, non può che trovarmi d’accordo».
È quanto afferma Felictia Laurito, presidente del Centro anziani di Lauropoli.
«Uno strumento importante e indispensabile, per la prevenzione e lo screening del tumore al seno, ma anche – evidenzia Laurito -, nella fase della gravidanza, a cui tante donne, quotidianamente si sottopongono a visite di controllo. Il mio appello, va alla dirigenza dell’azienda sanitaria provinciale e al presidente Occhiuto, nella sua qualità di commissario per la sanità, acché nella programmazione venga previsto e destinato alla radiologia del poliambulatorio di Cassano, l’indispensabile dispositivo di nuova generazione».
«Così come è necessario – prosegue la nota -, che il presidio venga dotato, di un ecografo da consentire ai miei concittadini, in particolare gli anziani e le fasce meno abbienti, di potersi sottoporre ad indagine diagnostica in casa propria, senza dover raggiungere altre strutture sanitarie».
«In questa fase di emergenza pandemica – sottolinea il presidente del centro anziani -, risulta importante rafforzare la medicina territoriale, per sempre più decongestionare gli ospedali da richieste e prenotazioni di esami, che possono essere facilmente eseguiti nei poliambulatori. Del resto, l’azione intrapresa dal presidente Occhiuto, va proprio in questa direzione, quella di una gestione della sanità, sempre più rispondente alle esigenze dei territori».
«In questa battaglia – ha concluso -, insieme occorre il dialogo aperto, il massimo coinvolgimento di tutte le realtà e con l’apporto dell’amministrazione comunale, nella consapevolezza che la salute dei cittadini non può avere nessun colore politico, ma a prevalere deve essere il bene comune e in questo caso, la tutela della salute pubblica».