Diocesi Rossano-Cariati presente alla Settimana sociale dei cattolici italiani. Temi: ambiente, lavoro e futuro
Da Taranto riparte un impegno fattivo per coniugare ambiente, lavoro, sviluppo, a cominciare dalle “buone pratiche” già esistenti sui territori e con la volontà di camminare insieme
TARANTO - Dal 21 al 24 ottobre 2021 nella città di Taranto, presso l’arena del Palamazzola, si è svolta “La 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani” che ha avuto come tema “Il Pianeta che Speriamo. Ambiente, Lavoro e Futuro. #tuttoèconnesso”.
Presente anche la Diocesi di Rossano-Cariati rappresentata all’evento dall’Arcivescovo Monsignor Maurizio Aloise, dal Vicario Generale Don Giuseppe Straface, da Giacomo Diaco, tutor del Progetto Policoro e membro di Equipe dell’Ufficio Pastorale Sociale e del lavoro, insieme a Maria Luna Leale, altro membro di Equipe della PSL.
«Sono state giornate intense – si legge sulla pagina Facebook dell’Arcidiocesi - con un fitto calendario di appuntamenti, durante le quali, attraverso tavole rotonde e dibattiti, ci si è confrontati su contenuti che hanno visto puntare i riflettori sul rapporto tra ecologia ed economia, tra ambiente e occupazione in una città, Taranto, simbolo di questi temi, vista la presenza dell’ex Ilva che focalizza l’attenzione sulla difficoltà a far coesistere diritti fondamentali come quelli alla salute e al lavoro».
Se la Settimana Sociale è un cammino fatto insieme, papa Francesco, nel suo discorso di apertura, vi ha aggiunto i “segnali stradali”. Tre in particolare: «Attenzione agli attraversamenti» (cioè alle «persone che incrociano le nostre esistenze mentre si trovano nella disperazione»), «Divieto Di Sosta» (non fermarsi «nelle sacrestie, formando gruppi elitari che si isolano e si chiudono») e soprattutto quell’«Obbligo Di Svolta» che si candida subito al ruolo di frase simbolo dei lavori e quindi della direzione da intraprendere. «Il cambiamento d’epoca che stiamo attraversando esige un obbligo di svolta». Esige coraggio, aggiunge il Pontefice. «Non possiamo rassegnarci e stare alla finestra a guardare, non possiamo restare indifferenti o apatici senza assumerci la responsabilità verso gli altri e verso la società».
La 49ª Settimana Sociale, del resto, è stata anche un evento social: tutte le sessioni di dibattito trasmesse in streaming sui canali ufficiali della Conferenza Episcopale Italiana con circa cinquantamila visualizzazioni sulla pagina Facebook e diecimila su YouTube e con i centoventicinquemila contatti sulla pagina Facebook delle Settimane Sociali e le oltre novantamila visualizzazioni su Twitter.
Da Taranto, infatti, riparte un impegno fattivo per coniugare ambiente, lavoro, sviluppo, a cominciare dalle “buone pratiche” già esistenti sui territori e con la volontà di camminare insieme, nella consapevolezza che – come ha sottolineato Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo metropolita di Taranto, presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali dei cattolici italiani, delegato per problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale pugliese; «il cambiamento non avviene solo dall’alto, ma è fondamentale il concorso della nostra conversione negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità». Ecco allora che è necessario: costruire comunità energetiche; diventare una società carbon free e votare col portafoglio per premiare le aziende capaci di intrecciare valore economico, dignità del lavoro e sostenibilità ambientale; promuovere e utilizzare prodotti caporalato free; creare alleanze intergenerazionali e con la società civile.
È stata un’esperienza intensa per i nostri delegati, ricca di spunti di riflessione e momenti di condivisione, che ha contribuito a suscitare il desiderio di rafforzare e rigenerare il lavoro della Diocesi e di tutti gli Uffici Pastorali, realizzando un progetto concreto e di ampio respiro, che parta dalle Chiese con il contributo fondamentale dei giovani e coinvolga la società, accogliendo le istanze, le proposte, il manifesto dei giovani presentati nella 49° Settimana Sociale dei Cattolici Italiani.