Diocesi di Cassano in festa, Oriolo e Amendolara accolgono i loro due nuovi Diaconi: Luca e Mansueto
Savino: «Non vergognatevi mai del Vangelo, ma predicatelo piuttosto dai tetti, per far conoscere Gesù a tutti coloro che incontrate. Tutta la vostra esistenza sia una diaconia per Cristo e il Suo Regno»
CASSANO JONIO - Oriolo e Amendolara festeggiano i loro due nuovi Diaconi. E con loro, l'intera Diocesi di Cassano.
«Ricevi il Vangelo di Cristo del quale sei divenuto l'annunziatore, credi sempre ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni».
Così il Vescovo Francesco Savino, rivolgendosi a Luca Pitrelli e Mansueto Corrado nella solennità di tutti i Santi, durante la celebrazione della Santa Messa, con il rito di Ordinazione Diaconale a cui ha preso parte anche il nuovo Rettore del Seminario del San Pio X, di Catanzaro, don Mario Spinocchio, il sindaco amendolarese Pasquale Aprile, il vice sindaco oriolese Agostino Diego unitamente alle famiglie dei due giovani Diaconi e ad una nutrita delegazione proveniente dalle due comunità dell'Alto jonio cosentino.
«Non vergognatevi mai del Vangelo, ma predicatelo piuttosto dai tetti, per far conoscere Gesù a tutti coloro che incontrate. Tutta la vostra esistenza sia una diaconia per Cristo e il Suo Regno», è stato l'invito del Vescovo fatto Popolo, rivolto ai due giovani seminaristi, che si avviano al presbiterato.
«Come popolo di Dio siamo tutti chiamati ad essere Santi», ha rincalzato don Ciccio Savino. Che ha chiesto ad alta voce ai fedeli presenti, ed a se stesso «A che punto è il cammino di santità del vostro Vescovo, o dei sindaci presenti, o dei seminaristi?». Questa domanda ha posto soprattutto a Luca e Mansueto nel giorno in cui hanno raggiunto il diaconato, tappa importante verso il presbiterato.
«Rispettate i diaconi come un comandamento di Dio. Voi Luca e Mansueto questa sera innervate la storia del territorio in cui vivete, di coraggio e di gratuità». E ancora, ha proseguito monsignor Savino: «Abbiamo oggi bisogno del terzo paradigma, quello del dono e del farsi dono. Gesù è l'essere che si è fatto dono per gli altri. Io sarò garante del vostro patto di fedeltà alla nostra Diocesi».
Poi il Vescovo ha ringraziato di cuore le Parrocchie San Giorgio Martire, il parroco don Pierfrancesco Diego e quelli che lo hanno preceduto don Nicola De Luca e don Nicola Mobilio, e della Madonna della Salute con il parroco don Nicola Arcuri ed i suoi predecessori don Diego Talarico e don Vincenzo Santalucia. «Un grazie alle famiglie di Luca e Mansueto. Ho detto a Luca di dire grazie anche al suo papà che non c'è più e che è stato fondamentale nella sua crescita. Coloro che sono morti vivono con noi, sono con noi, interagiscono con noi. Dico sempre di pregare per i morti, anch'io oggi ho pregato per i miei genitori affinchè vivano nella gioia celeste».
L'alto presule bitontino, ha proseguito la sua omelia, mettendo in evidenza che i militi ignoti della santità sono tanti, come sono tanti i Santi anonimi.
«Pochi giorni addietro, abbiamo festeggiato don Francesco Mottola un sacerdote che ha studiato al Seminario San Pio X di Catanzaro, divenuto Beato». Savino ha colto l'occasione per dare il benvenuto a don Mario Spinocchio nuovo rettore del Seminario del capoluogo calabrese.
«Io ci sono come Vescovo, caro don Mario, disponibile ad incoraggiarvi e sostenervi ad andare avanti. Sapete il bene che voglio ai seminaristi». Ed infine rivolgendosi al Signore. «Padre guarda a Luca e Mansueto, perchè servano al tuo altare, nella tua chiesa, perchè compiano fedelmente l'opera del Ministero, e siano immagine del tuo Figlio che è venuto non per essere servito ma per servire».