Bomba d’acqua su Cerchiara, la Provincia sostiene la richiesta di stato di calamità avanzata dal Comune
Il presidente Iacucci stamattina ha incontrato il vicesindaco Ramundo: «L'anomalo evento atmosferico ha provocato enormi danni ai cittadini e alle aziende del territorio»
CERCHIARA - «Come Provincia di Cosenza sosteniamo la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale per il Comune di Cerchiara a seguito del nubifragio verificatosi il 16 novembre. L'anomalo evento atmosferico ha provocato enormi danni ai cittadini e alle aziende del territorio, le strade sono state ricoperte da una coltre marrone di fango e detriti. Per fortuna non ci sono state vittime ma la bomba d'acqua, come ha ricordato lo stesso sindaco Antonio Carlomagno, è stata simile a quella di tre anni fa sul Raganello».
È quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza, Francesco Iacucci, che stamattina ha incontrato il vicesindaco di Cerchiara, Giuseppe Ramundo.
Per esprimere solidarietà, è stata approvata una disposizione del presidente Iacucci a sostegno della richiesta dello Stato di calamità richiamando le deliberazioni di Giunta e Consiglio comunali con cui veniva avanzata la richiesta di riconoscimento dello Stato di calamità naturale. Copia del provvedimento verrà trasmesso alla Regione Calabria.
«La notte del 16 novembre siamo prontamente intervenuti a seguito del nubifragio che si è abbattuto su Cerchiara di Calabria e, il giorno dopo, i tecnici del Settore Viabilità, hanno effettuato un sopralluogo. In particolare, la Sp 162 è stata investita da alcuni smottamenti e da numerosi detriti anche di grosse dimensioni che hanno provocato danni al manto stradale. Con un tempestivo intervento di manutenzione - sottolinea il presidente Iacucci - è stato possibile evitare ulteriori danni alla circolazione; tuttavia, l'evento meteorico avverso potrebbe determinare l'aggravarsi di dissesti di versante già esistenti. Nello stesso tempo serve dare un supporto per il ripristino dei danni subiti, le forti precipitazioni hanno colpito anche strutture adibite ad uso agricolo con annessi disagi per gli animali presenti sul posto nonché strutture produttive e artigianali incidendo anche pesantemente sul tessuto economico produttivo del Comune».