Martilotti: «Confidiamo nel nuovo Presidente della Regione per far ripartire il settore pesca»
«Da pescatori, ma prima ancora da calabresi, auspichiamo una vera inversione di rotta per far sì che la pesca e le risorse del mare rappresentino una grande opportunità di sviluppo»
CORIGLIANO-ROSSANO - «La notizia positiva del momento per i calabresi, certamente, è l’insediamento alla “cittadella regionale” del nuovo Presidente della Regione Calabria. Il “Comitato Pescatori Calabria”, formula i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Presidente, confidando nell’autorevolezza dell’Onorevole Roberto Occhiuto per porre la giusta attenzione al settore pesca».
È quanto scrive in una nota stampa Salvatore Martilotti del “Comitato Pescatori Calabria” che così continua: «La sensibilità e preparazione dell’esperto Presidente della Giunta regionale possono porre fine ad una contraddizione profonda di questa regione: ovvero il mare e le risorse del mare una forma di palla al piede della Calabria. Da pescatori, ma prima ancora da calabresi, invece, auspichiamo una vera inversione di rotta per far sì che la pesca e le risorse del mare rappresentino una grande opportunità di sviluppo. Con la Calabria al centro del mediterraneo, oggi siamo chiamati ad affrontare una doppia sfida. Infatti, l’obiettivo non riguarda solo il sostegno alle emergenze in atto, alla crescita economica e all’occupazione, ma, soprattutto, creare le condizioni per uno sviluppo ecosostenibile, e per questo ci permettiamo di suggerire al neo-Presidente la convocazione degli “Stati generali della pesca calabrese” per concentrare l’attenzione sul decollo di un “Piano Regionale Pesca” con una forte attenzione alla salvaguardia degli ecosistemi dei litorali regionali, ma anche all’uso sostenibile delle risorse e alle prospettive dell’economia ittica regionale. Ma anche al ruolo delle nostre Comunità costiere con la valorizzazione del “prodotto ittico locale” per una maggior attenzione verso i consumatori».
«Da gente di mare – aggiunge - un piccolo suggerimento: vede presidente Occhiuto il mare d’autunno spesso è pericoloso e le tempeste, a volte, sono terribili. E’ in questo contesto che i pescatori esercitano un lavoro duro e rischioso, e dopo due anni di grave emergenza sanitaria, che ha inferto un colpo molto duro al settore, le difficoltà meteo-marine si aggiungono al covid-19 e, soprattutto, alla “crisi strutturale”, che viene da lontano, e che da troppi anni attraversa la pesca regionale. I pescatori sono sempre pronti a mollare gli ormeggi, ma per far ripartire il settore pesca e l’intera filiera c’è bisogno di azioni a sostegno e di una programmazione regionale compatibile con la realtà del settore calabrese. In una regione dove assistiamo all’impoverimento di una categoria fragile e, soprattutto, all’espulsione continua di addetti dal settore, serve una vera inversione di rotta, continua Salvatore Martilotti. La convocazione degli “Stati generali della pesca regionale” sarebbe un segnale di forte attenzione da parte della Regione per sostenere un comparto fragile messo in ginocchio dall’emergenza sanitaria e da una crisi strutturale che viene da lontano. Ma sarebbe anche un segnale di forte attenzione per far ripartire questo importante comparto dell’alimentazione».
«E - prosegue - attraverso il confronto e il dialogo, alimentare la speranza di una svolta possibile. Dal confronto con la categoria, insieme ai Comuni costieri, e le rappresentanze socio-economiche si possono costruire proposte utili per ripartire e assicurare un futuro alla specificità della pesca regionale partendo dalla valorizzazione delle Comunità costiere che rappresentano l’identità della pesca dei due litorali, ma anche il futuro della pesca calabrese iniziando con la realizzazione di strutture adeguate per la valorizzazione del ”prodotto ittico locale” sbarcato dai pescatori artigianali che rappresentano, circa, il 70% della flotta da pesca regionale. Innovazione e diversificazione non sono più rinviabili ma serve voltare pagina, per costruire una forte coesione fra Regione, Comuni costieri, pescatori e associazionismo con una programmazione adeguata peril decollo un “Piano Regionale Pesca”. Il P.R.P.non è più rinviabile perché serve a supportare il settore, uscire dalla crisi, e governare il comparto pesca con tutte le attività gestite nel rispetto dell'ambiente. La pesca professionale, ed in particolare la pesca artigianale, è una risorsa per la Calabria. Siamo una penisola con due mari e la quarta regione per sviluppo costiero, ma per modernizzare il comparto e l’intera filiera bisogna superare gli errori del recente passato».
«E per questo non è più rinviabile – continua Salvatore Martilotti – convocare gli “Stati generali della pesca regionale” per assicurare le imprese e i pescatori che la pesca in Calabria può avere un futuro a partire dalla salvaguardia degli ecosistemi dei due litorali, all’uso sostenibile delle risorse, alla valorizzazione delle Comunità costiere e al decollo dei quattro distretti ittici regionali. Ma per far decollare tutti questi strumenti è fondamentale far funzionare la legge regionale di settore, la legge n°27/2004 “Azioni a sostegno di uno sviluppo dell’economia ittica della Calabria compatibile con l’obiettivo di valorizzazione della fascia costiera marina”. Una legge mai decollata che necessita, certamente, di un restyling, ma necessaria al momento, insieme al “Piano Regionale Pesca”, a svolgere le funzioni di sovrastruttura per intersecarsi con il Programma nazionale pesca e la PCP per una migliore gestione dei FLAG nella programmazione UE 2021/2027 nell’ambito delle quattro macro-aree».
«E così – conclude Salvatore Martilotti - sì può parlare di futuro per il settore pesca, governarlo puntando su innovazione, diversificazione, pesca responsabile e valorizzazione del “prodotto ittico locale” per assicurare i consumatori in linea, ma in linea con gli strumenti dell’Unione europea per creare sviluppo e nuove opportunità di lavoro, riponendo fiducia nei Comuni costieri, e i pescatori in sé stessi».