17 ore fa:Biomasse in Calabria, i sindacati lanciano l’allarme: «A rischio un settore strategico per lavoro, ambiente ed energia»
19 ore fa:Assalto all’Ufficio Postale di Lauropoli, la maggioranza chiede interventi urgenti
14 ore fa:La Vignetta dell'Eco
20 ore fa:No alla tassa di soggiorno a Crosia: la lista civica “Evoluzione” dice basta
21 ore fa:Babbo Natale in Vespa e villaggio della festa: Rossano si accende di magia e motori
18 ore fa:Il diritto d’autore è nato su una tavola imbandita di Sybaris: il primo brevetto della storia fu una ricetta
15 ore fa:Cassano, Polizia Locale: «La legalità non è un’offesa»
15 ore fa:I silenti tumuli di Thurii: il libro che riscrive la mappa archeologica della Sibaritide
16 ore fa:Castrovillari non delega: la città in piazza per difendere il diritto alla salute
17 ore fa:“Colpevoli di Palestina”, a Rossano il documentario sul caso Anan Yaeesh: una serata tra inchiesta e solidarietà

Il movimento nazionale di Stop Animal Crimes propone un piano per salvare gli amici a quattro zampe dalla strada

1 minuti di lettura

CALABRIA - Il movimento nazionale di Stop Animal Crimes Italia lancia la sua proposta con il Piano Eliminazione Randagismo contro l’animalismo interessato e le Istituzioni inadempienti.

«Chiederemo – si legge in una nota – alle Procure, agli Organi di Polizia e alle Prefetture sostegno nell’applicazione della nostra proposta. Stop Animal Crimes Italia, movimento trasversale di denuncia e fondato sull’esperienza di centinaia di sequestri e inchieste, nel silenzio per un anno ha battuto il sud Italia per studiare il problema in ogni più ignoto aspetto, giungendo ad una soluzione drastica e che, per tentare di risolvere il problema, per forza di cose attenzionerà anche il mondo animalista, capace di additare i Sindaci e le ASL ma incapace di riconoscere i propri “errori”».

«Il nostro P.E.R. (Piano Eliminazione Randagismo) è un piano di azione che, colpendo quella parte di “volontari” attraverso controlli sulla trasparenza delle raccolte soldi e sull’automatico e impulsivo nonché illegale raccogliere per strada randagi, stimolerà il volontariato stesso a non occuparsi più solo dei sintomi ma a curare la malattia, mettendosi a disposizione dei Sindaci in una mai esistita collaborazione dove il cambiamento parta proprio da queste due figure mediante l’attuazione delle azioni indicate nel progetto e che, in sintesi, fondamentalmente significa affidare il censimento e verifica microchip ai volontari e le sterilizzazioni a veterinari liberi professionisti convenzionati o alle ASL dove più efficienti».

«I cani raccolti, vaganti o senza microchip, saranno condotti all’interno dei rifugi abusivi messi a norma o nei canili già esistenti, all’interno dei quali i volontari – anziché raccogliere cani per strada e gestirli autonomamente e fuori dalle regole come sopra riferito – che mai sono entrati (se non in isolate poche realtà) dovranno entrarvi per fare adottare i cani presenti e liberare così spazio. Alla sintesi di tutto questo, il Movimento diffonderà sul territorio nazionale un “codice etico operativo” (CEO) che racchiude le regole da seguire sia per le Istituzioni preposte (CEO Istituzionale) e sia per i volontari sparsi sul territorio (CEO Animalista)».

(Fonte foto tuttogolfo)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia