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Sciopero sul cantiere della Longobucco-Mare, l’azienda appaltatrice: «Motivazioni prive di reale consistenza»

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LONGOBUCCO – «Il sindaco di Longobucco sollecitato dalla Cgil di Longobucco e dalla Fillea Cgil Cosenza e Calabria di concerto con i sindacati di Crosia Cropalati, Caloveto, Bocchigliero segnalano che da tre giorni i lavoratori del cantiere della strada Longobucco-Mare sono in sciopero perché lamentano il mancato pagamento delle spettanze salariali per il mese di luglio e agosto secondo il profilo professionale di ognuno, nonché il rispetto delle norme anti covid per il container utilizzato quale mensa aziendale».

È quanto si legge in una lettera indirizzata al Prefetto di Cosenza, al presidente della giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici della regione dalla Cgil di Longobucco e dalla Fillea Cgil Cosenza e Calabria che così continua: «Si chiede il suo autorevole intervento presso la ditta Ferraro SPA di Lamezia Terme appaltatrice dei lavori per lo sblocco della vertenza e la conseguente ripresa dei lavori per un’opera indispensabile per l’intero territorio».

A questa missiva fa seguito quella dell’azienda Ferraro SPA nella quale si fa presente che «l’azione di sciopero riguarda solo parte delle maestranze occupate sul cantiere. Detta forza lavoro avrebbe impedito l’accesso alle aree di cantiere ad altri colleghi che intendevano regolarmente proseguire il proprio lavoro e ciò ha reso necessario l’intervento dei Carabinieri».

«Le motivazioni alla base dello sciopero – specifica l’azienda appaltatrice dei lavori – risultano, ad avviso della scrivente prive di reale consistenza. La retribuzione di luglio risulta essere erogata e quella di agosto ancora non maturata».

«In relazione alla presunta problematica connessa alla verifica dei livelli di inquadramento dei lavoratori, la tematica – spiega – è stata già oggetto di confronto sindacale ed in tale circostanza l’azienda aveva ribadito e conferma la volontà di voler intervenire, laddove previsto e corrispondente ai profili professionali correlate alle esigenze tecnico produttive aziendali».

«In merito alle presunte inadempienze connesse al mancato rispetto delle normative per il contrasto dell’emergenza epidemiologica da covid-19 nei luoghi di lavoro – aggiunge – tematica non indicata nella nota di proclamazione dello sciopero e sollevata “in corso d’opera”, si fa presente che l’impresa ottempera regolarmente ad ogni prescrizione di legge. L’accesso agli spazi comini, compresi i locali destinati al consumo del pasto, contrariamente a quanto sostenuto viene espressamente contingentato con le previsioni ulteriori di una ventilazione continua dei locali e del mantenimento della distanza di sicurezza tra le persone».

«In relazione a tutto quanto sopra, stante, nei fatti, l’assenza di concrete e debite motivazioni all’azione di sciopero e nel confermare, come peraltro già fatto anche nei confronti della Filllea Cgil che ha inteso, ugualmente, proseguire nelle proprie determinazioni con parte della forza lavoro, ogni più ampia disponibilità al dialogo, auspichiamo che l’intervento delle autorità possa portare un celere ripristino della situazione di normalità» conclude.

(fonte foto Corriere della Calabria)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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