Cassano, settima assemblea diocesana “Una chiesa sinodale: come?”
Tre giorni in cui la diocesi si ritroverà con slancio generoso e rinnovato per vivere la grazia del Sinodo. Savino: «L’occasione per ritrovare la strada della vita, la vera strada negli impervi sentieri della storia»
CASSANO JONIO - Dopo aver sviluppato nelle precedenti assemblee il tema della fede indebolita dalla crisi educativa e dai processi di scristianizzazione, attraverso la via della parrocchia quale luogo immagine della comunità ecclesiale e la via del Battesimo quale germe di rinnovamento e verifica della tenuta delle nostre comunità, la diocesi di Cassano Jonio nei giorni 10 -11 e 18 settembre prossimi, si ritrova convocata dal suo vescovo monsignor Francesco Savino, a celebrare la sua settima Assemblea diocesana, dal titolo: “Una chiesa sinodale: come?”, che si terrà presso le tre vicarie: parrocchia San Girolamo in Castrovillari; di Cassano - parrocchia Sacri Cuori di Gesù e di Maria in Lauropoli e dell’Alto Jonio - parrocchia Cuore Immacolato di Maria in Trebisacce.
Le relazioni saranno trasmesse in diretta streaming con i relatori in presenza da Castrovillari e potranno essere seguite in diretta streaming attraverso i canali social e dal sito della Diocesi, affidate a Cristina Simonelli, Marinella Perroni, e a don Cosimo Scordato, teologi. Da più parti, e continuo, è il tentativo di estromettere la fede dalla vita pratica e civile delle persone, pensando che il cristianesimo sia soltanto un problema di cuore, cioè intimo, privato.
In generale, il laicismo non credente e ateo tollera la fede cristiana come una «opinione» tra le altre: si può credere quello che si vuole, purché non si pretenda che la fede vissuta dica la verità dell’uomo e della storia o che esca dai templi della chiesa.
La religione in Italia ha perso il vincolo della osservanza ed è diventata sempre più oggetto di preferenza. È molto diffuso l’individualismo del credere che può dar vita a percorsi religiosi autonomi. Non a caso, monsignor Savino, nel documento programmatico per il Sinodo: “Il popolo ha sete”. Crisi e futuro di cristianesimo” riecheggiando una espressione del teologo protestante Paul Tillich, che già a cavallo degli anni ‘60 del secolo scorso parlava di ingresso nell’epoca postcristiana, si chiede: «Il messaggio cristiano, specialmente la predicazione cristiana, è ancora rilevante per le persone del nostro tempo?»
Anche la Chiesa particolare che è in Cassano Jonio, vive questa crisi di crescenza, ma nel suo intimo va rintracciando conversione alla scuola del suo Signore, per farsi più attenta alla sua parola, per imparare a decifrare i “segni dei tempi” e soprattutto per ricompattarsi dopo lo sfaldamento ingenerato dal tumultuoso cambiamento epocale e ritrovare la libertà di servire in povertà e letizia la causa del Regno.
Da alcuni anni, infatti, attraverso le programmatiche assemblee settembrine, sempre più ricche di provocazioni e di stimoli, si va interrogando su come rendersi testimone credibile del Risorto e su quali strategie privilegiare per intervenire efficacemente nell’opinionismo transculturale che tipicizza l’oggi della storia.
Perciò nei giorni 10 -11 e 18 settembre, con le conclusioni del vescovo, la diocesi si ritroverà e si predisporrà con slancio più generoso e rinnovato a vivere la grazia del Sinodo.
“Una chiesa sinodale: come?”, secondo i propositi del vescovo, vuole essere un pre-ingresso nell’ormai prossimo Sinodo, un cammino di verità, di radicalità, di totalità ed «è l’occasione – secondo monsignor Savino –, per ritrovare la strada della vita, la vera strada negli impervi sentieri della storia, oggi. “Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio” va sostenendo con ardore apostolico Papa Francesco!».
«Una Chiesa sinodale, non può limitarsi a descrivere il dramma, né porsi come dirimpettaia nella concorrenza ideologica, di influenze e così via, ma come rottura come novità radicale, come alternativa in Cristo. E se come chiesa vogliamo instradare il mondo sulle piste di Dio, dobbiamo fare Pasqua – ha ribadito mons. Savino – convertirci all’uomo nuovo, lasciando dietro tutti i nostri idoli. La vera Chiesa non nasce organizzativamente ma nella vitale esperienza del cristo risorto e glorificato. A don Giovanni Maurello, le comunicazioni sul percorso sinodale».