Cassano all’Ionio, l’Unione di Centro dice no al referendum sull’eutanasia: «È immorale»
Guerrieri: «innaturale attentare contro la vita di una persona anche se questa persona ce lo chiedesse»
CASSANO ALL’IONIO - Si dice sconcertato Michele Guerrieri dell’Unione di Centro di Cassano all’Ionio. Il motivo è perché la pagina del comune si sponsorizza l'azione referendaria sull’eutanasia.
Guerrieri vorrebbe dare voce anche a chi, non condivide assolutamente questa raccolta firme.
«Nel merito, al di là degli slogan, vi è un principio prima che cristiano, un principio che marca la nostra civiltà, quello di non lasciare soli nei momenti bui nessuno, ne chi si trova in malattia in stadio terminale o chi nasce con una previsione non lunga di sopravvivenza. Questo non vuol dire accanimento terapeutico, ma cure palliative, per accompagnare nella gioia e nella sofferenza qualsiasi vita umana. Nessuno dovrebbe avere il diritto di decidere di terminare con azioni come eutanasia, suicidio assistito. Bisogna invece invertire la rotta, troppi gli anziani e i malati lasciati soli, un sistema sociale che non regge e che non trova riscontro nelle parole di Giovanni Paolo II "guarire se possibile, aver cura sempre". Nella mia vita ho avuto l'onore di conoscere e frequentare il fondatore del Movimento Per la Vita Carlo Casini, nonché Europarlamentare del nostro partito, inoltre, frequento e sostengo questo movimento che trova pieno di vita, che si arricchisce ogni giorno di storie emozionanti, di difesa della vita dal concepimento alla morte naturale».
«Penso, dunque, che sia innaturale e immorale attentare contro la vita di una persona anche se questa persona ce lo chiedesse. Concludo, dicendo che questa posizione non politica, ma istituzionale, promossa dall'Amministrazione Comunale ha lasciato perplessa non solo la politica, ma gran parte della comunità, perché il Comune è casa di tutti, e non penso che Draghi sponsorizzi questo e quel referendum sulla pagina di Palazzo Chigi, dunque ci aspettiamo un cambio di rotta anche da parte dell'Amministrazione Comunale che procede come se fosse un partito unico».