Calabria in fiamme, la Flai e la Cgil di Cosenza vicine alle popolazioni colpite e a chi sta intervenendo sui roghi
Nicoletti e Calabrone: «Le scelte politiche in materia di salvaguardia e cura del territorio, hanno prodotto questa emergenza che alterna le fiamme estive al dissesto idrogeologico degli inverni»
COSENZA - La Flai e la Cgil di Cosenza esprime vicinanza a tutti i lavoratori e le lavoratrici Aib di Calabria verde, protezione civile, vigili del fuoco, e decine e decine di volontari/e, impegnate in queste ore a fronteggiare il fenomeno incendi, in molti casi, a ridosso delle abitazioni, per cui molti sindaci hanno dovuto provvedere agli sgomberi.
È quanto si legge in una nota stampa congiunta di Nicoletti Giovambattista della Flai Cgil di Cosenza e di Calabrone Umberto della Cgil di Cosenza che così continuano: «Le immagini di queste ore che si ripetono, purtroppo, ogni anno non si possono addebitare solo al caldo, gli incendi nel nostro territorio stanno distruggendo intere aree boschive che rappresentano un grande patrimonio e sempre più spesso riguardano anche centri abitati. Le scelte politiche in materia di salvaguardia e cura del territorio, hanno prodotto questa emergenza che alterna le fiamme estive al dissesto idrogeologico degli inverni».
«Questi incendi – continuano - stanno provocando danni all'agricoltura, agli allevamenti di bestiame e di conseguenza all'economia del territorio. Il tema della sostenibilità ambientale, ha parole, rappresenta la vera sfida, i fatti dicono che continuiamo a commentare tragedie senza fare un vero piano di intervento concreto che permetta ad interi territori di contrastare questa emergenza e programmare il futuro. Le eventuali responsabilità dell'uomo dovranno essere accertate dagli organi preposti e verificare se si tratta di un sistema strutturato».
«Però a nostro avviso – spiegano - non bisogna annoverare tra le concause, solo aspetti climatici sempre più eccezionali, molti individuano l'aumento dei Canadair come panacea per contrastare il fenomeno, a nostro avviso invece influisce molto una scarsa programmazione rispetto alla pulitura dei boschi, le strisce antincendio e tutto ciò che è necessario, di certo non ad azzerare la possibilità, ma sicuramente diminuire significativamente gli eventuali danni e conseguenze. Questa lotta la si vince con una maggiore tutela e salvaguardia del territorio, e questo non la si può fare con un numero di lavoratori idraulici forestali, ridotta a numeri del tutto insufficienti, al netto di alcune zone, aggravato dal fatto che l'età media è al disopra dei 55 anni».
«Riteniamo e ribadiamo che non sia più rinviabile un'operazione di assunzione nel settore forestale Calabrese, lavoratori/trici con una formazione specifica, ma che vengano anche messi adeguatamente in condizione di fronteggiare tutte le emergenze derivanti dalle calamità naturali, e non solo. Queste a nostro avviso dovranno essere le risposte adeguate, non fare ricorso a strumenti molto più onerosi e soprattutto di natura privatistica. Per ultimo esprimiamo vicinanza alle popolazioni di quei territori, che stanno subendo danni enormi, stanno vivendo giorni di paura e di apprensione» concludono.
(foto dell'incendio di Acri)