Palazzetto dello Sport Insiti, Stasi: «Utilizzare l’area per finalità pubbliche»
Ieri nuova udienza della causa per usucapione. Il sindaco: «Non è il primo atto che facciamo per risolvere questa assurda situazione, non sarà l’ultimo»
CORIGLIANO-ROSSANO - La lunga vicenda che vede protagonista il comune di Corigliano-Rossano (la vicenda giudiziaria ha preso avvio nel 2012 ben prima della fusione dei due comuni) e la causa per usucapione messa in atto dal privato che detiene il possesso dell'ex Palazzetto dello Sport in contrada Insiti, ha visto ieri mattina, mercoledì 7 luglio 2021, protagonisti nell'aula del Tribunale di Castrovillari le più alte cariche amministrative comunali.
Erano presenti il sindaco, Flavio Stasi, la presidente del Consiglio, Marinella Grillo, l'assessore al Personale, con delega agli affari legali Mauro Mitidieri e l'assessore all’Assetto Urbano e Lavoro, Tatiana Novello, l’avvocato incaricato dal Comune di Corigliano Rossano e a un rappresentante dell’ufficio legale. L'udienza era stata convocata per udire gli ultimi due testimoni del soggetto privato. I due non si sono presentati.
Il comune di Corigliano-Rossano ha prodotto una nuova documentazione, acquisita nel fascicolo, dove si dimostra che non solo il bene è nel patrimonio indisponibile del Comune ma di come lo stesso sia di pubblica utilità.
Si è aperta la strada della possibile acquisizione di documenti successivi la scadenza dei termini. Una estensione di termini per l’esibizione di nuova documentazione. Di fatto ora rientrano nel fascicolo probatorio.
«I nostri legali hanno esibito e chiesto l’acquisizione di documenti - ha affermato il sindaco Stasi - che dimostrano ancora una volta la volontà del Comune di utilizzare l’area per finalità pubbliche. Non è il primo atto che facciamo per risolvere questa assurda situazione, non sarà l’ultimo. Inoltre, mi sono reso disponibile con il giudice per rendere un interrogatorio libero in quanto rappresentante dell’Ente. Il Comune presenzierà con le sue massime rappresentanze tutte le udienze relative a questa vicenda. In ogni caso, in un modo o nell’altro, quell’area tornerà a disposizione della comunità».
Il giudice Spina, subentrato nel frangente alla dottoressa Pugliese, si è riservato di decidere sulla richiesta di acquisizione dei documenti.