Molinaro (Lega), continua la battaglia la sua battaglia per le Terme Luigiane
CATANZARO- La situazione delle Terme Luigiane diventa incandescente. Il consigliere regionale della Lega, Pietro Molinaro sin dalle prime ore ha seguito in modo continuo le incresciose vicende che stanno determinando la chiusura delle Terme Luigiane con un danno irreparabile per i dipendenti, per chi deve curarsi e in generale all'economia del territorio. L'esponente politico regionale non si arrende e rende noto di avere chiesto al Presidente del Consiglio regionale, Giovanni Arruzzolo ed ai capigruppo della maggioranza, Tilde Minasi, Giacomo Crinò, Antonio De Caprio, Giuseppe Graziano, Filippo Pietropaolo e Vito Pitaro, che la questione sia discussa e risolta in occasione del prossimo Consiglio Regionale.
«La gravità e l'urgenza del tema sono assolutamente incontestabili - ha dichiarato Molinaro - considerato che a causa della chiusura delle Terme, centinaia di persone sono senza lavoro e le prestazioni sanitarie termali non sono erogate, pertanto sono fiducioso che la mia richiesta sarà accolta».
Com'è noto, la Regione Calabria è proprietaria delle sorgenti termali ed ha l'obbligo di garantire la continuità del servizio, eppure oggi le Terme Luigiane sono chiuse e non risulta noto alcun atto formale che chiarisca il perché la Regione si sia finora astenuta dall'intervenire per riattivarle. Pertanto, la discussione in Consiglio regionale appare la strada più idonea per chiarire la vicenda e giungere alla sua soluzione.
«Già il 10 aprile 2021 - ricorda il consigliere Molinaro - avevo richiesto al Presidente Arruzzolo, la discussione in Consiglio regionale sulla vicenda Terme Luigiane. A seguito di quella richiesta, unita alla protesta dei lavoratori, vi fu il pregevole intervento del Presidente Arruzzolo che determinò l'incontro tra il Presidente della Giunta Regionale ed i lavoratori. Purtroppo, però, - annota - fu un incontro che non ebbe un seguito risolutivo».
Per questo motivo, il consigliere Molinaro auspica la partecipazione alla discussione in Consiglio Regionale dell'Assessore allo Sviluppo Economico e/o del Presidente della Giunta, evidenziando che «la loro partecipazione alla discussione in Consiglio regionale risulta assolutamente necessaria per conoscere i motivi che hanno finora impedito alla Regione di dare continuità al servizio termale. D'altra parte, il Consiglio potrà esprimere direttamente ai rappresentanti della Giunta il proprio orientamento per la doverosa soluzione della vicenda, con la ineludibile riattivazione dell'importante stabilimento termale».