La Caritas ridona dignità attraverso il lavoro: al via 20 tirocini retribuiti
L’intendo del progetto della Caritas diocesana di Rossano-Cariati «è quello di allontanarsi dall'idea dell'aiuto assistenzialistico dando spazio al mondo della sostenibilità e dell’autonomia economica»
CORIGLIANO-ROSSANO - Partono il 1° luglio 2021, i 20 tirocini formativi per inoccupati e disoccupati del progetto della Caritas diocesana di Rossano-Cariati, “Caritas, insieme per il tuo futuro. Ridiamo dignità attraverso il lavoro” realizzato con il sostegno dei fondi dell’8xMille della CEI.
Un’iniziativa nata dalla convinzione che per contrastare il rischio di povertà ed esclusione sociale, in cui tante persone vengono a trovarsi, sia necessario ripartire dal lavoro degno, senza tralasciare un’adeguata formazione professionale, intesa come strumento capace di fornire competenze e abilità utili a dare un’opportunità di lavoro a persone che si trovano in difficoltà.
«È una piccola risposta alle tante persone che si rivolgono ai nostri servizi – spiega il direttore della Caritas Don Stefano Aita – l’intento è quello di allontanarsi dall'idea dell'aiuto assistenzialistico dando spazio al mondo della sostenibilità e dell’autonomia economica garantendo la dignità stessa di chi, per via non solo della pandemia, non riesce ad arrivare a fine mese. I tirocini avranno una durata di 6 mesi e saranno retribuiti», prosegue ancora il direttore Caritas.
«Un sentito ringraziamento – conclude - va al Comune di Corigliano Rossano, al Comune di Crosia, all’associazione Imforma, alla Coldiretti Rossano, alle aziende aderenti e ai centri per l’impiego di Corigliano-Rossano per il lavoro svolto e per quello che svolgeranno in questi mesi, perché hanno fin da subito creduto nel valore della collaborazione e dalla carità fraterna: siamo convinti che questa sia la strada giusta per costruire un futuro in cui la persona ritorni ad essere il centro delle scelte sociali, un segno visibile di una società nuova, che sia capace di dare risposte concrete ai svariati bisogni del territorio».