Calabria e Pollino protagonisti al X congresso nazionale Slow Food Italia
Rigenerazione, transizione ecologica, comunità, educazione sono gli obiettivi principali per portare avanti la filosofia Slow Food
GENOVA - “La sfida di un destino comune” il claim di questa due giorni di Slow Food Italia, in concomitanza di Slow Fish, tenutasi a Genova in cui, a rappresentare la Calabria, c’erano il portavoce del CER Michelangelo D’ambrosio assieme, tra gli altri, a Teresa Maradei della Condotta Slow Food Valle del Mercure -Pollino, già portavoce della comunità slow food per la salvaguardia della cultura agricola del fagiolo poverello, e Cesare Renzo portavoce della Comunità Slow food per la salvaguardia della cultivar dolce di Rossano e membro del comitato esecutivo della condotta magna Græcia-Pollino.
«Progetti legati alle produzioni, alla salvaguardia dei territori, degli usi e dei costumi, un meccanismo costruttivo quello promosso da Slow Food che negli anni ha portato gli attivisti a costruire sul territorio una rete attiva e operosa - afferma Teresa Maradei che sottolinea come - ritornare in presenza, seppure in parte, sia stata la giusta occasione per ripartire, rinsaldare i rapporti e ricaricarsi al fine di dare forma con entusiasmo e vitalità a quanto proposto a Genova: slow Travel, l’arca del gusto, i presidi sono solo alcuni dei temi su cui si baseranno le prossime azioni concrete sul territorio».
Con Impegno ed entusiasmo, a Genova, si è proceduto all’elezione del nuovo Comitato Esecutivo Slow Food Italia e all’approvazione dello statuto per la costituzione di Slow Food Italia Aps, quale momento di transizione.
Non solo si è parlato di transizione verde, la transizione questa volta è rivolta ai giovani ai quali bisogna trasferire la consapevolezza di salvaguardare il pianeta terra e riscoprire quel senso di appartenenza.
«Da terra patria - come sottolineato da Carlin Petrini, presidente di Slow Food Italia - si riparte con un sentimento di inclusione e apertura. Rigenerazione, transizione ecologica, comunità, educazione sono gli obiettivi principali per portare la filosofia Slow Food anche nelle scuole. Un’ esperienza unica dove ritrovarsi in presenza e confrontarsi sulle nuove sfide del futuro dell’associazione con al centro le comunità in una visione a 360 gradi” afferma Cesare Renzo. Il portavoce del Cer Calabria, D’Ambrosio, in un passaggio durante il suo intervento tiene a precisare: “riteniamo prioritario ripartire dai territori, farli ritornare i veri protagonisti. E’ questa la grande sfida che, rafforzando l’economia locale della produzione alimentare e, considerando quei processi di produzione come processi culturali, diventeranno sistemi di relazione che con il loro valore sosterranno le energie necessarie a contrastare qualsiasi disturbo o distorsione» conclude.
«Le identità si definiscono proprio in funzione delle differenze: senza scambio, senza confronto, sarebbero asfittiche, buone soltanto per un museo etnografico» afferma il presidente Petrini e su questo celebre la comunità Slow Food si propone di creare, assieme ai territori, poli creativi tali da rivitalizzare gli stessi e non musei statici, solo conservativi e contemplativi.