«Gli atti vandalici a Corigliano-Rossano sono diventati una prassi quotidiana»
È quanto denuncia nella sua lettera Giovanni Ferrari: «È necessario arginare, con provvedimenti adeguati il regolare degrado urbano che si viene a creare per mano di veri e propri vandali»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Il vandalismo o ancor peggio gli atti vandalici a Corigliano sono diventati una prassi quotidiana, atti intenzionali che provocano danni e distruzioni nelle aree pubbliche: vetrine in frantumi, cavi strappati e facciate imbrattate dai graffiti, spazzatura ovunque, fognature esplosive, incendi dolosi (le macchine bruciate ormai non si contano più), reati ambientali, lampioni costantemente attaccati per puro divertimento, fioriere continuamente danneggiate con petardi e sassi, cassonetti che vengono periodicamente incendiati, violazioni di domicilio, la loro furia distruttiva si abbatte sia contro le strutture pubbliche, sia contro le proprietà private, inutile dire che questo modo sconclusionato acquista un peso importante dal punto di vista economico nelle nostre tasche».
È quanto si legge nella lettera di denuncia del professor Giovanni Ferrari, che così continua: «Per questo motivo è necessario arginare, con provvedimenti adeguati il regolare degrado urbano che si viene a creare per mano di veri e propri vandali, purtroppo assistiamo impotentemente alla possibilità di potersi muovere liberamente in strade e luoghi pubblici, è un bisogno, una necessità fondamentale di tutti i cittadini».
«Una riflessione - incalza - è d’obbligo: come intende comportarsi questa pseudo amministrazione per ovviare ai tantissimi e dannosi problemi? Intende applicare un attento controllo degli orari con l’aumento della vigilanza, intende pianificare un progetto per la possibile installazione di telecamere che permetterebbero di ottenere una completa ed efficiente sorveglianza anche nelle tarde ore notturne, quando i vandali agiscono indisturbati, la videosorveglianza è una sicurezza in più, non solo contro i danni materiali, ma anche è soprattutto, per la prevenzione e la documentazione di tanti atti criminali».
«Il vandalismo nasconde problemi psicologici e comportamentali, bisogna indagare meglio su quali sono le cause del disagio, molti casi di atti vandalici vengono spinti dalla noia e l’incapacità di gestire la solitudine, un modo per distrarsi dal senso di vuoto che oggigiorno accomuna molti ragazzi, spesso si trovano in branco e vivono queste “missioni” come un diverso, in sostanza possiamo affermare che è l’espressione della difficoltà a contenere le energie, la persona sfoga la propria rabbia sugli oggetti ed è l’unico modo che conosce per liberarsi dall’energia negativa» conclude.