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Reddito di cittadinanza a Corigliano-Rossano, la denuncia: «Prendono i soldi ma non lavorano»

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CORIGLIANO-ROSSANO - Sinora , nessuno dei 971 dei 1170 beneficiari del reddito di cittadinanza di Corigliano-Rossano, ha svolto le 8 ore settimanale di lavoro a favore di progetti ambientali, sociali, culturali e della tutela del patrimonio. La denuncia del coordinatore provinciale di “Cambiamo!” Giovanni Antoniotti.

«Strombazzato a fine luglio scorso come un altro ‘’successo sociale’’ dell’Amministrazione guidata da Flavio Stasi , si sta rivelando un vero e proprio fallimento il rapporto che lega i percettori di reddito di cittadinanza alle attivita’ lavorative, 8 ore settimanali, per ‘’progetti utili alla collettivita’ “(Puc)‘’: a distanza di cinque mesi dal varo del catalogo dei Puc con i primi 20 progetti per un complessivo investimento di quasi 382 mila euro, nessuno, infatti, dei 971 percettori di reddito di cittadinanza svolge, come prescrive la legge, attivita’ lavorative funzionali ai progetti varati».

È quanto afferma il coordinatore provinciale di ‘’Cambiamo’’, Giovanni Antoniotti. «Il catalogo dei PUC, predisposto a settembre 2020  dal dirigente del settore comunale politiche di promozione sociale di Corigliano-Rossano, comune capofila - aggiunge  Antoniotti – è stato approvato  dalla Conferenza dei Sindaci dell’ambito territoriale sociale (che include anche Calopezzati, Caloveto, Cropalati, Crosia, Longobucco, Paludi, San Cosmo Albanese, San Demetrio Corone, San Giorgio Albanese, Vaccarizzo Albanese) precisando i campi di attuazione: culturale, sociale, artistico, ambiente, formativo, tutela dei beni comuni. Con molta enfasi il 30 giugno del 2020 il sindaco Stasi insieme con  l'assessore alla Città della Cultura e della Solidarietà, Donatella Novellis (entrambi intervistati da una trasmissione televisiva nazionale mattutina di  LA7) hanno annunciato che, tra gli obiettivi del progetto, vi era  quello di gratificare competenze e professionalità dei percettori di Reddito di Cittadinanza e offrire servizi alla Comunità».

«Vale la pena elencare le mansioni - afferma Antoniotti - che avrebbero dovuto svolgere i 971 beneficiari del reddito di cittadinanza residenti nel territorio comunale e che sinora (l’’impegno’’ scade tra 4 mesi) nessuno di essi ha svolto le previste 8 ore settimanali: Patti per il lavoro ed inclusione sociale, supporto nell'organizzazione e gestione di eventi al riordino del patrimonio librario e al controllo di sale lettura e biblioteche; supporto domiciliare alle piccole manutenzioni domestiche per le persone anziane e/o con disabilità; attività di riqualificazione dei percorsi paesaggistici; supporto nell'organizzazione e gestione di giornate per la sensibilizzazione dei temi ambientali; riqualificazione di aree verdi, litorali e spiagge e  manutenzione di percorsi collinari e montani; manutenzione dei giochi per bambini nei parchi e nelle aree attrezzate, pulizia dei cortili scolastici; rimozione dei graffiti dagli edifici pubblici. In considerazione della mancanza di risultati - osserva Antoniotti -  appare alquanto ‘’significativa’’, quanto a promesse non mantenute e a fallimenti ripetuti, l’auspicio della senatrice Abate (5Stelle), secondo la quale il progetto avrebbe dimostrato che ‘’il reddito di cittadinanza non e’ una misura assistenziale ma uno strumento di immissione nel mondo del lavoro’’. Evidentemente - conclude Antoniotti - la Comunità di Corigliano-Rossano non se ne è accorta, almeno sinora».

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.