Anche Corigliano-Rossano chiede libertà per Zaki e verità per Regeni
I gruppi consiliari di maggioranza “CoriglianoRossanoPulita e “Corogliano-Rossano Futura”: «Una battaglia di civiltà a cui non ci sottrarremo»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Non c'è pace per Patrick Zaki. Il giovane studente è in carcere da più di un anno, accusato di "propaganda sovversiva", capo d'imputazione considerato da molti osservatori coerente con l'ondata di repressione del dissenso e della difesa dei diritti umani da parte del presidente Abdel Fattah al-Sisi. Prima dell'arresto all'aeroporto del Cairo, dove era sbarcato per fare visita alla famiglia, lo studente viveva a Bologna e studiava al Master in Women's and Gender Studies».
È quanto si legge in un comunicato stampa dei gruppi consiliari di maggioranza “CoriglianoRossanoPulita e “Corogliano-Rossano Futura” che così continua: «Inascoltate anche le richieste di scarcerarlo a causa della pandemia da coronavirus e del rischio per la sua salute».
«Sono, invece, passati quattro anni – continuano - dal ritrovamento del corpo senza vita di Giulio Regeni abbandonato ai bordi di una strada del Cairo orribilmente martoriato e con evidenti segni di torture e sevizie. Una scomparsa, poi, rivelatasi un rapimento ad opera del regime autoritario egiziano per il quale, ancora oggi, nessuna giustizia è stata ottenuta».
«Nella giornata di lunedì 1° marzo 2021 – scrivono - le autorità egiziane hanno disposto per Patrick Zaki l'ennesimo rinnovo della custodia cautelare per altri 45 giorni. “Un accanimento crudele che deve finire subito. Patrick deve tornare a casa”, scrive Amnesty Italia. Il portavoce, Riccardo Noury, chiede “un'azione forte da parte delle istituzioni” e lancia un appello: “L'Italia deve fare qualcosa, il governo, la Farnesina devono fare qualcosa. Non si può aspettare altri 45 giorni e sperare che le cose cambino”».
«Su questa scia – spiegano - si inserisce la mobilitazione in atto anche nel comune di Corigliano-Rossano, dove è stata approvata una mozione in consiglio comunale, su impulso delle consigliere di maggioranza Alessia Alboresi e Isabella Monaco, e dei gruppi Corigliano-Rossano Pulita e Corigliano-Rossano Futura e dalla presidente del consiglio, Marinella Grillo».
Il comune di Corigliano-Rossano farà la sua parte per quanto possibile affinché si faccia chiarezza su Regeni e si arrivi alla liberazione di Zaki, «certi che la nostra amministrazione - afferma la presidente Grillo - in rappresentanza della cittadinanza tutta, non si tirerà indietro in questa battaglia per l’affermazione dei diritti umani e cercherà con tutti i mezzi a sua disposizione di affiancare il governo nazionale nell’opera di pressione nei confronti dell’Egitto. Non ci fermeremo finché non avremo notizia della liberazione di Zaki».
Il primo segno, evidente, di questa mobilitazione è stata esporre, dalle finestre di entrambe le sedi comunali, di uno striscione che reclama la verità per Giulio Regeni e si unisce alla voce di quanti in queste ore si battono per la liberazione di Patrick Zaki.
Nella seconda metà del mese di marzo, poi, sarà organizzato un convegno, con Amnesty International, dal titolo “Democrazia e diritti umani; dall’Egitto dei casi Regeni e Zaki all’Ungheria di Orban”.
Le forze di maggioranza hanno, inoltre, chiesto che il sindaco Stasi si impegni a conferire con un atto simbolico la cittadinanza onoraria a Patrick Zaki.