Covid, stop alle attività sciistiche amatoriali anche in Calabria
La decisione dopo l'ultimo provvedimento del ministro della Salute Roberto Speranza
CATANZARO - Le attività sciistiche amatoriali non ripartiranno nemmeno in Calabria, così come disposto dall’ultimo provvedimento del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Con l’ordinanza n. 6 del 12 febbraio 2021, firmata dal presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, era stata disposta, ai sensi del Dpcm 14 gennaio 2021, la riapertura e l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici, da parte degli sciatori amatoriali – a partire dal 15 febbraio 2021 –, secondo quanto previsto nel documento “Linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali” della Conferenza delle Regioni n. 21/17/Cr/Cov19 dell’8 febbraio 2021.
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Questa sera il ministro della Salute ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del Dpcm 14 gennaio 2021, con le seguenti precisazioni: «Il provvedimento del ministro tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto superiore di sanità, attestanti che la variante Voc B.1.1.7, detta variante Uk e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus Sars-Cov-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania. Nel verbale del 12 febbraio, il Comitato tecnico scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle cosiddette “aree gialle”, afferma che “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori».
Alla luce di quanto sopra, l’ordinanza presidenziale n. 6 del 12 febbraio 2021 non potrà esplicare i suoi effetti