Cosenza, Gioventù Nazionale: «Soddisfatti dell’iniziativa in memoria delle vittime delle foibe»
Caruso: «Sempre in prima linea affinché i crimini contro l’umanità, di qualunque colore politico siano, possano essere ricordati affinché non vengano più ripetuti»
COSENZA - Gioventù Nazionale Cosenza ha dato vita, nella giornata del 10 febbraio, a una commemorazione in ricordo delle vittime delle foibe, per porre l’attenzione su un dramma, per troppi anni, taciuto e omesso dai libri di storia.
Una giornata, quella del 10 febbraio, che ha visto protagonisti i rappresentanti del gruppo giovanile di Fratelli d’Italia che, attraverso il proprio movimento autonomo, Gioventù Nazionale, hanno deposto una corona di fiori presso “Largo delle foibe”, nella città di Cosenza, dando vita a un momento di raccoglimento che ha visto una nutrita presenza di ragazzi e ragazze di Gioventù Nazionale, provenienti da tutta la provincia, oltre che la partecipazione di esponenti di spicco del partito meloniano come Luigi Lirangi (segretario provinciale di FDI); Sergio Strazzulli (portavoce cittadino di FDI) e del consigliere comunale di Cosenza, Giuseppe D’Ippolito, i quali hanno voluto presenziare alla commemorazione, esprimendo in pieno la posizione del partito, da sempre molto sensibile circa l’esodo di migliaia di italiani barbaramente uccisi dalle forze comuniste, dell’ex Jugoslavia, che facevano capo al generale Tito.
Grande soddisfazione per il buon esito della manifestazione è stata espressa dal delegato regionale di Gioventù Nazionale, Nicola Caruso: «Siamo molto felici della partecipazione riscontrata in questa giornata, così importante per la storia della nostra Nazione. Nel rispetto delle regole imposte dalla situazione sanitaria, abbiamo dato vita a un grande momento di raccoglimento, ricordo e commemorazione per mantenere viva la memoria sulle atrocità subite dalle vittime delle foibe, che avevano come sola colpa quelle di essere orgogliosamente cittadini italiani».
«Gioventù Nazionale – conclude - sarà sempre in prima linea affinché i crimini contro l’umanità, di qualunque colore politico siano, possano essere ricordati affinché non vengano più ripetuti».