Ritardo consegna vaccini. Sindaco di Amendolara scrive alla Pfizer a New York
Il Primo cittadino ionico: «Rispettare impegni presi al cospetto del Mondo intero»
AMANEDOLARA - Nemmeno il tempo di diffondere la lieta novella del primo milione di dosi somministrate che il Governo italiano e il commissario straordinario Arcuri devono subito far fronte ai ritardi per quanto riguarda la consegna dei vaccini anti Covid della Pfizer/BioNTech. Il problema naturalmente non è solo italiano e dall'Unione Europea erano giunte comunque rassicurazioni sul rispetto degli impegni presi dalla società americana per le consegne dei vaccini relative al primo trimestre dell'anno. Rassicurazioni puntualmente smentite dai ritardi nelle consegne in Italia già avvertiti con l'inizio di questa settimana.
Ma dal Comune di Amendolara, in Calabria, parte una iniziativa popolare per sollecitare il rispetto degli impegni presi. Una iniziativa tenuta nel cassetto per qualche giorno in virtù di rassicurazioni che in queste ore, però, tentennano pericolosamente.
«Sarebbe paradossale - commenta il sindaco Antonello Ciminelli - che, dopo queste prime settimane di rodaggio, una volta che la macchina della vaccinazione inizierà a girare a pieno regime ci trovassimo di fronte ad una carenza di vaccini, rischiando così di inceppare il meccanismo avviato in questi giorni». Un disagio che sarebbe avvertito maggiormente nelle regioni meridionali e quindi in Calabria dove, anche in condizioni normali, si procede sempre a scartamento ridotto.
Ed è così che il sindaco di Amendolara ha inviato una lettera - rigorosamente in lingua inglese - al CEO (Amministratore Delegato) di Pfizer Albert Bourla e al vice presidente Sally Susman, ricordando alla multinazionale del farmaco con sede a New York gli impegni assunti al cospetto del Mondo intero che vanno ben oltre la fornitura di un prodotto.
Ciminelli lancia un appello ai colleghi sindaci, agli enti pubblici, alle associazioni, al mondo del volontariato e a quello scolastico affinché in nome di una sincera presa di coscienza del rischio che si potrebbe correre, tutti possano inviare un messaggio alla Pfizer (utilizzando il form sul sito web della nota azienda americana) per ricordare ad una delle più grandi società biofarmaceutiche del mondo che siamo di fronte ad una pagina di storia che non può essere assolutamente macchiata da intoppi di natura burocratica o politica.