Corigliano-Rossano, vicenda Guzzo: appello di Pro Life a restare nello Spoke
Il Movimento: «Sosteniamo i medici e il personale sanitario locale. Pretendiamo normalità e difendiamo il diritto alla salute»
CORIGLIANO-ROSSANO – Vicenda Guglielmo Guzzo, all’appello lanciato nei giorni scorsi dalla Federazione Nazionale Agricoltura (FNA), si aggiunge quello del Movimento Pro Life della Città. «Bisogna sostenere i medici e tutto il personale sanitario locale, pretendendo dalle istituzioni competenti la messa a disposizione di strumenti e risorse che consentano in normalità di garantire a tutti il fondamentale diritto alla salute».
È quanto dichiara il Presidente del Movimento per la Vita Natale Bruno, il quale unendosi alla denuncia lanciata dal vice segretario nazionale della FNA Mario Smurra, a nome dell’associazione esprime solidarietà al direttore dell’unità operativa complessa di Chirurgia generale dello Spoke di Corigliano-Rossano, auspicando che lo stesso possa rimanere a sostegno dell’offerta sanitaria territoriale.
Il Presidente del sodalizio coglie l’occasione per ricordare che «nel prossimo febbraio, mese della vita e del malato, il Movimento per la Vita, congiuntamente alle indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), e tutte le associazioni Pro Life, sarà attiva in numerose iniziative culturali, di promozione e sensibilizzazione sul tema: dal Convegno Annuale del Movimento, organizzato da remoto dalla Commissione Biogiuridica dell’Associazione, presieduta dalla professoressa Aquilina Sergio, alla Giornata del Malato, organizzata dall'ufficio regionale della Pastorale della Salute, presieduto da don Antonio Martello, cui si alterneranno preziosi momenti di formazione e studio».
«Soprattutto in questo delicatissimo momento storico per l’intera umanità – continua – abbiamo il dovere e sentiamo la responsabilità di continuare a ribadire la sacralità della vita di ogni essere umano sin dal concepimento; un percorso – scandisce – che va oltre il naturale ciclo biologico ma contiene in sé l'irripetibilità di ogni individuo nella storia; una via spesso e purtroppo travagliata, così come in quest’epoca l’esperienza del Coronavirus sta dimostrando a tutti, senza distinzioni; un cammino – conclude Bruno – di cui tutti siamo responsabilmente e solidalmente custodi nell’esortazione di Papa Francesco a prenderci cura del fratello, della vita e di chiunque».